Un telefonino e un pc. Potrebbero essere le chiavi del giallo di Alessandro Neri, il 29enne trovato senza vita alle porte di Pescara.
Mentre familiari e amici si preparano alla fiaccolata per chiedere la verità sulla sua morte, le indagini si concentrano proprio sui dispositivi che il giovare avrebbe fatto resettare più volte prima di essere ucciso a colpi di pistola, come racconta il quotidiano locale Primadanoi. Una normale operazione di "pulizia" periodica o voleva nascondere qualcosa?
Le due società di cui nesssuno sapeva nulla
Intanto carabinieri e finanzieri del nucleo di polizia economica-finanziaria hanno scoperto che Alessandro aveva a che fare con due società non direttamente riconducibili né a lui né alle attività della famiglia. Parenti e amici sapevano che Neri acquistava auto all'asta per poi rivenderle, ma sembra che nessuno sapesse delle due società, oggetto di perquisizioni e sequestri nei giorni scorsi.
Le auto
Ma si indaga anche su altre auto. La Fiat 500 cabrio rossa di Alessandro, trovata parcheggiata in centro e le cui chiavi sono sparite. E che sembra essere stata ripulita da cima a fondo, probabilmente proprio dagli assassini di Neri. E la Opel Meriva grigia intestata a un pregiudicato che sembra seguisse la 500 rossa e che è stata bruciata martedì 6 marzo, esattamente un’ora e mezza dopo che la madre del 28enne denunciasse su Facebook la scomparsa del figlio.
La pista passionale
Abbandonata - o quasi - il delitto maturato in famiglia per questioni di eredità, sullo sfondo resta la pista passionale, con gli
amici che raccontano di una ragazza che si sarebbe invaghita di lui. Pare che Neri avesse molti contatti femminili e che piacesse alle donne, come racconta il Centro. Questo potrebbe aver innescato una qualche gelosia da parte di qualcuno?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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