Più efficaci le terapie per il tumore alla prostata

Il trattamento del tumore della prostata, compie un vero e proprio salto di qualità. A lungo questa neoplasia maschile (la più frequente tra i maschi adulti, rappresenta il 20 per cento di tutti i tumori tra gli uomini di età superiore ai 50 anni), è rimasta relativamente orfana, di farmaci efficaci. Negli ultimi anni, qualcosa è però cambiato. Oggi anche nel trattamento delle forme più complesse, come quella metastatica, resistente alla tradizionale terapia ormonale, nuove molecole sono in grado di migliorare sopravvivenza e qualità di vita dei pazienti. Fra queste, enzalutamide. Un agente ormonale di ultima generazione che inibisce in modo selettivo il recettore degli androgeni (testosterone), migliorando in modo significativo la sopravvivenza e qualità della vita dei pazienti. «Il recettore degli androgeni è il motore del carcinoma prostatico, ossia il principale oncogene responsabile dell'aggressività della neoplasia», spiega Alfredo Berruti, professore associato di oncologia medica all'università degli studi di Brescia, azienda ospedaliera Spedali Civili. «Tale molecola prima si lega al testosterone, successivamente il complesso testosterone-recettore migra nel nucleo delle cellule, si lega al DNA e lo stimola a sintetizzare le proteine responsabili della crescita tumorale». La nuova terapia (a somministrazione orale, dispensata dal Servizio sanitario, in fascia H, dietro ricetta non rinnovabile dei Centri ospedalieri o degli specialisti), rappresenta un avanzamento nel trattamento del tumore della prostata, neoplasia che, ogni anno, fa registrare nel Paese circa 42mila nuove diagnosi con 8mila decessi. E se oggi i trattamenti chirurgici e farmacologici hanno portato la sopravvivenza dei pazienti a circa l'88 per cento a 5 anni dalla diagnosi, ben oltre il 40 per cento degli uomini colpiti da un cancro prostatico sviluppa metastasi. Di questi, un numero elevato diventa resistente alla castrazione, ossia al trattamento di deprivazione androgenica.

Le opzioni terapeutiche comprendono la chirurgia, la radioterapia, l'ablazione focale, l'ormonoterapia e le terapie sistemiche con chemioterapici. Il tipo di cura dipende dalle caratteristiche del paziente e dal grado di aggressività della malattia stessa.

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