Picchiati e umiliati dai delinquenti. È questa la dura realtà con cui devono fare i conti i poliziotti. Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Osservatorio "sbirri pikkiati" dell’Asaps, l’associazione amici della polizia stradale sono quasi 1.100 le aggressioni alle forze dell’ordine nei primi sei mesi del 2015. Numeri che non rassicurano certo chi lavora tutti i giorni per difendere la nostra sicurezza. Così gli agenti si sfogano. "Stavo prestando servizio sulla volante in zona Conca d’Oro quando siamo stati chiamati per un’aggressione in strada – racconta Fabrizio Rossi del Commissariato Vescovio al Tempo - Era il 26 luglio scorso e il ragazzo che ci siamo trovati di fronte aveva già picchiato diverse persone scelte a caso. Licenziato e lasciato dalla ragazza di colore due giorni prima, aveva messo a segno la propria vendetta quella mattina prendendo a pugni il primo uomo africano capitatogli a tiro. La vittima, un diplomatico in servizio a Roma, venne portato d’urgenza in ospedale mentre io e il collega provavamo a fermarlo.Dopo avermi detto che per noi poliziotti aveva rispetto, il ragazzo visibilmente ubriaco mi ha aggredito con due pugni facendomi scoppiare un timpano, lesionandomi il tendine della spalla e sublussandomi il menisco. Da lì ne è nata una colluttazione – aggiunge il consigliere provinciale del Sap - lui faceva arti marziali, io pratico Jet kune do quindi ho reagito.Èstatomentremidifendevocheunapassante mi ha gridato "bastardo, i pugni no" dopo tutti quelli che avevo preso io e la sorella del ragazzo poi arrestato è intervenuta per immortalare la scena con un telefonino, urlandomi che avrebbe usato tutto contro di me. Ma questo non è niente. La notte di Capodanno del 2014 un rom del campo diTor di Quinto, fermato mentre guidava ubriaco in piazza Sempione, ha aggredito me e il mio autista a calci e testate. Al collega ha strappato la divisa, a me ha lesionato il tendine del ginocchio. Finalmente portato incommissariato,hapicchiatoancheilpoliziotto del corpo di guardia, gridando a un’agente donnacorsainnostroaiutocheleavrebbe"infilato la pistola nelle parti intime, prima di sparare a lei e ai figli". Ha anche tentato di corrompere i vigili con 50euro sotto i nostri occhi per non farsi fare l’alcol test".
"È così e sarà sempre peggio –conferma Massimo Pascucci, agente al commissariato Prenestino al Tempo - Continuiamo adessere vittime sacrificali, dobbiamo solo subire e i funzionari non hanno più la possibilità di ordinare le cariche altrimenti vengono rimossi. A me gli "indignados" che a ottobre del 2011 distrussero piazza San Giovanni hanno rotto un braccio dopo il lancio di sampietrini e transenne. Un mio collega ci rimise un malleolo ma l’arresto lo abbiamo comunque portato a termine. Il responsabile, un giovane romeno, venne anche condannato a risarcire me e l’altro agente ferito, ma essendo nullatenente non darà mai un euro di quanto dovuto". "La situazione è sempre calda - spiega Gianni Calimera, capo pattuglia a Prenestino dal 2008 - Almeno una volta al mese uno di noi viene ferito in servizio.
A me e al mio collega un albanese ci ha travolto con la macchina rubata durante un posto diblocco. Era maggio dell’anno scorso: l’uomo, che già doveva scontare un mese di reclusione per furto, ci costrinse a un inseguimento a piedi sulla corsia di sorpasso del vialone di TorBella Monaca prima dell’arresto".
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