Aggressioni continue per futili motivi, che duravano da anni. E ieri, al culmine dell'ennesima discussione scoppiata all'improvviso, avrebbe picchiato di nuovo la madre, infilandole poi la testa nel congelatore e ferendosi di proposito con alcuni frammenti di vetro con l'obiettivo di far ricadere la colpa sulla stessa aggredita al momento dell'arrivo delle forze dell'ordine.
Ieri in manette è pertanto finito un cinquantaduenne, che dovrà adesso rispondere di maltrattamenti in famiglia nei confronti della genitrice ultraottantenne. Sulla base di quanto ricostruito dagli inquirenti nelle scorse ore, l'abitazione di Firenze (nel quartiere Isolotto) nella quale i due vivono sarebbe di nuovo diventata teatro di un'aggressione nella serata di sabato. Alla base di questi comportamenti violenti che perdurano da tempo (secondo quanto successivamente riferito dalla stesse maltrattata) ci sarebbe la dipendenza dall'alcol dell'uomo. Quest'ultimo si è nel recente passato più volte reso protagonista di percosse.
Tanto che il Tribunale di Firenze ne aveva già disposto tre anni fa, nel 2019, l'allontanamento dall'appartamento e il divieto di avvicinamento alla vittima, a riprova del pericolo già riconosciuto. Dopo al massimo qualche giorno di lontananza però, la madre ha sin qui sempre accettato di riprenderlo con sé, sperando che potesse evidentemente ravvedersi e cambiare finalmente atteggiamento. Una speranza confermatasi vana: intorno alle 19 sarebbe scoppiata l'ennesima diatriba familiare per un motivo futile, al termine del quale l'uomo (visibilmente alterato) avrebbe aggredito la propria mamma a suon di calci e pugni, arrivando persino a spingerla con la testa all'interno del congelatore per far valere le proprie ragioni. Un vero e proprio raptus di follia.
Al punto che poco dopo, temendo che qualcuno avesse con tutta probabilità già avvisato i poliziotti, l'aggressore si sarebbe anche procurato volontariamente alcune lievi ferite alle mani con delle schegge di vetro provenienti da un barattolo rotto, manifestando forse l'intenzione di attribuire alla controparte la colpa di uno scontro. Alla donna, rimasta illesa, non è rimasto altro che chiudersi in camera e chiamare i soccorsi per porre fine ad una situazione che lei stessa ha raccontato perdurare da ben più di qualche anno.
La pensionata è rimasta chiusa nella propria stanza (mentre l'erede continuava ad inveirle contro) sino all'arrivo sul posto di una volante della polizia. E in quel momento, è andata incontro ai poliziotti piangendo, fornendo loro i dettagli dell'accaduto e chiedendo aiuto. L'uomo è stato portato via, un'altra volta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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