"Pestate dalla polizia spagnola". Il racconto choc di otto ragazze italiane

Il racconto di Ambra Morelli, 22enne fiorentina, pallanuotista: "Trascinate sulla sabbia e sbattute a terra". Poi la corsa in ospedale: "Sanguinavo dal naso. Avevamo paura"

In foto Ambra Morelli, 22 anni, con le sue amiche
In foto Ambra Morelli, 22 anni, con le sue amiche

"Ci hanno trascinate sulle sabbia e sbattute a terra, io non respiravo". A parlare è Ambra Morelli, 22 anni, una delle otto ragazze che sarebbero state picchiate dalla polizia spagnola all'esterno di una discoteca di Valencia. La giovane fiorentina, studentessa di psicologia a Padova e pallanuotista, ha denunciato l'episodio sulle pagine del quotidiano La Nazione: "Ci hanno trattate come fossimo criminali - spiega - e invece eravamo noi le vittime. Ci avevano insultato e sputato fuori dalla discoteca e quando abbiamo vi-sto arrivare le pattuglie eravamo felici. Pensavamo ci salvassero. Invece...".

Il racconto

I fatti risalgono alla sera del 9 agosto. Ambra e le amiche - tutte fiorentine - decidono di passare qualche ora in una discoteca di Valencia, dove ogni anno trascorrono una settimana di vacanza. "Eravamo in otto e la sera del 9 agosto avevamo deciso di andare in una discoteca che chiude presto. - spiega la 22enne - Così, per non essere tentate dal fare tardi visto che l’indomani dovevamo partire". A fine serata, le ragazze si fermano all'esterno del locale a chiacchiare quando, ad un certo pungo, vengono importunate da alcuni coetanei. "Ci è arrivata addosso una scarpa. - prosegue il racconto - Proveniva da un gruppetto di ragazzi, abbiamo pensato volessero attaccare bottone ma quando gliela abbiamo restituita uno tra loro, che aveva bevuto, mi ha tirato un calcio e poi ha iniziato a insultarci in spagnolo e a sputarci. Le mie amiche sono intervenute, ci siamo messe a urlare. Qualche amico suo ha provato a portarlo via, ma senza successo. Si è creata un po’ di confusione".

L'arrivo della polizia

Qualcuno allerta alla polizia che, nel giro di pochi minuti, interviene sul luogo della segnalazione. "Ad un certo punto abbiamo visto le pattuglie e un fuggi fuggi generale. - ricorda Ambra -Noi invece siamo andate loro incontro. Eravamo contente, pensavamo che ci salvassero". Un'agente donna si avvicina alle ragazze: "Ci ha strattonato. - racconta la 22enne - Poi è arrivato uno più grosso e ci ha trascinato sulla sabbia e sbattute a terra. Io ero con la faccia sulla sabbia e non respiravo, Matilde (un'amica ndr) sembrava svenuta. Le nostre amiche attonite e spaventate. Matilde parla spagnolo e continuava a spiegare che non avevamo fatto niente ma loro dicevano 'siete ubriache'. Ma noi avevamo bevuto solo due drink". Ambra dice di essere stata sbattuta a faccia in giù sulla sabbia: "Continuavo a ripete 'perché ci fate questo?' Ci hanno fatto rialzare in piedi e chiesto i documenti. Vi è andata bene perché oggi siamo buoni sennò eravate già in manette', hanno aggiunto".

La corsa in ospedale

Sotto choc, le ragazze decidono di andare in ospedale per farsi medicare (a riprova c'è un referto medico le foto della ragazza sui social). "All’inizio volevamo andare a casa - spiega la giovane pallanuotista - poi quando ho visto che perdevo sangue dal naso siamo andate in ospedale. Al triage abbiamo detto di essere state aggredite ma di non voler rivelare da chi. Avevamo paura". Ambra ha deciso di raccontare l'episodio "affinché si sappia cosa accade".

Resta, invece, la paura di denunciare: "Ci abbiamo pensato - conclude -ma significherebbe andare in Spagna e fare tutto a nostre spese con chissà quali risultati. Non è che ci fidiamo molto della giustizia".

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