A oltre tre anni dalla morte di Pino Daniele, la famiglia del celebre e compianto cantante napoletano torna ad occupare le prime pagine dei giornali.
La Cassazione ha infatti respinto le richieste della prima moglie dell'artista che chiedeva che le venisse corrisposto l'assegno di divorzio anche dopo la morte del cantautore. Tuttavia la Suprema Corte ha stabilito che la morte del marito è causa di cessazione del rapporto coniugale e che per questo l'onere dell'assegno di divorzio non può ricadere sugli eredi del defunto.
La querelle giudiziaria, racconta il quotidiano partenopeo Il Mattino, si protrae ormai da molti anni ed era iniziata addirittura quando Daniele era ancora in vita. Il cantante napoletano aveva presentato ricorso presso il Palazzaccio per chiedere ai giudici di ridurre l'assegno di 75mila euro annui dovuto alla prima consorte, che invece domandava un aumento della somma e anche il ripristino dell'assegno di mantenimento in favore dei figli della coppia.
Tuttavia il procedimento è stato segnato dalla prematura scomparsa dell'artista, che ha portato i giudici a pronunciarsi per la cessazione della materia del contendere. La donna, però, si è nuovamente opposta a questa richiesta e ha invece insistito per ottenere un giudizio definitivo.
Infine, al termine di un dibattito giurisprudenziale che vede orientamenti diversi anche in seno alla stessa Cassazione,
la Corte ha stabilito che "l'obbligo di contribuire al mantenimento dell'ex coniuge è personalissimo e non trasmissibile, proprio perché si tratta di una posizione debitoria inscindibilmente legata a uno status personale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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