Pistoia, papà-orco abusa di figlia con ritardi congnitivi: finisce alla sbarra

Le indagini si sono aperte nel 2014, quando la ragazzina è riuscita a raccontare alle insegnanti quanto era costretta a subìre dal padre, mimando un vero e proprio atto sessuale. La giovane, adesso affidata ad un struttura d’accoglienza, lamentava da tempo forti dolori al basso ventre

Pistoia, papà-orco abusa di figlia con ritardi congnitivi: finisce alla sbarra

Alla sbarra il papà-orco di Pistoia, accusato di avere abusato sessualmente della propria figlia minorenne.

Le indagini a suo carico sono cominciate nel lontano 2014, quando la giovane vittima è riuscita a confidarsi con un’insegnante ed un’assistente di sostegno della scuola media che stava frequentando. Le due donne avevano accompagnato la ragazzina in bagno per aiutarla, dato che questa soffre di un ritardo cognitivo che, fra le altre cose, le impedisce addirittura di comunicare con facilità. La bambina, a quel punto, ha trovato il coraggio di sfogarsi e, con una certa fatica, ha raccontato a gesti quanto stava subendo dal padre.

Un duro choc per le insegnanti, che l’hanno vista eseguire dei movimenti inequivocabili, e sono rimaste sconvolte nel sentire l’alunna accusare degli abusi il proprio genitore. Da qui la segnalazione al dirigente scolastico, che ha tempestivamente contattato le forze dell’ordine.

È stata naturalmente aperta un’inchiesta, in merito alla quale sono stati ascoltati i docenti e la famiglia della piccola vittima. Gli investigatori sono così venuti a conoscenza del fatto che la ragazzina viveva in una condizione di completo degrado familiare ed era abbandonata a se stessa. Da tempo, inoltre, lamentava forti dolori al basso ventre ai quali nessuno aveva mai dato troppa importanza. Le visite ginecologiche hanno successivamente confermato le avvenute violenze sessuali, dando così anche una spiegazione all’origine dei dolori riferiti dalla piccola.

Il tribunale dei minori di Firenze ha pertanto disposto l’immediato allontanamento della ragazzina dalla sua famiglia. La giovane è stata affidata ad una comunità, mentre per suo padre, accusato di atti sessuali con minore, si è aperto un lungo percorso processuale.

Martedì scorso l’ultima udienza, durante la quale sono state nuovamente sentite le insegnanti ed anche la nonna paterna della vittima. Il giudice ha deciso di rinviare il processo per consentire ad una psichiatra di parlare con la ragazzina e valutare se questa possa o meno testimoniare autonomamente.

Al momento la tutela di quest’ultima, separata da tutti i familiari, è di competenza dell’avvocato del tribunale di Pistoia Francesca Barontini.

La nuova sessione si terrà martedì venturo.

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