Le indennità ai poliziotti? In ritardo di due anni. Eccoli i nostri poliziotti, quelli sguinzagliati dal governo Conte, mandati a controllare gli italiani per bene nel periodo covid. Se avessimo avuto gli stessi controlli anche mentre la criminalità fioriva da un giardino all’altro delle città d’Italia, vedi Padova per esempio, con i pusher mai andati in quarantena; ecco a quest’ora avremmo il Paese più sicuro al mondo.
Perché di fatto questi poliziotti poi, uomini al servizio dello Stato e della collettività, che si fanno in quattro per riportare l’ordine, vengono pagati in ritardo, con indennità irrisorie, che nemmeno i coltivatori di patate.
“La direzione centrale per gli Affari generali e politiche del Personale della Polizia di Stato – si legge in una circolare diramata dal ministero dell’Interno qualche giorno fa – ha comunicato che, sul cedolino stipendiale della mensilità di aprile 2021, sarà liquidata l’indennità autostradale relativa al periodo aprile – ottobre 2019, mentre per le indennità ferroviaria e postale si provvederà nelle prossime mensilità”.
Tutto chiaro. In questo mese di aprile, saranno liquidate le indennità che dovevano essere liquidate ancora prima che scoppiasse il virus, ancora prima addirittura di qualcuno che ci dicesse che la situazione era sotto controllo e che dovevamo preoccuparci dei fulmini.
Il 5 novembre poi 2020 un’altra circolare è stata diramata sempre dal ministero dell’Interno dove “si informa” che era “stato inserito e validato sul sistema NoiPa – sistema pagamento pubblica amministrazione – l’elenco del personale della Polizia di Stato in servizio presso i Compartimenti della Polizia Postale per prestazioni rese nell’anno 2019. La liquidazione – continua – della suddetta competenza avverrà con il prossimo cedolino stipendiale della mensilità di novembre”.
Non male. E non stiamo parlando di chissà quali cifre. Con stipendi da fame. La paga base di un agente in ufficio è di 1300 euro al mese. Su strada invece si può arrivare a 1800 euro al mese, facendo notti, straordinari e turni.
L’indennità di vigilanza - scalo prevista per la Polfer (Polizia Ferroviaria), fanno sapere fonti del Giornale.it, è di 2,50 euro lordi, lordi! Per ogni ora notturna lavorata. Mentre un euro, un euro lordo. Lordo! Per ogni ora diurna lavorata. In questo caso l’indennità è stata pagata fino a maggio 2020. Quindi indietro di quasi un anno. L’indennità invece per la Polizia stradale varia dai 120 euro ai 150 euro lordi al mese, a seconda delle sere o notti che si fanno. Al giorno sono 5,16 euro sempre lordi. L’indennità invece prevista per la Polizia postale è di 450 euro l’anno, pagata questa fino al 31 dicembre 2019, come da circolare.
Ma c'è dell'altro. Le tabelle di riferimento per le indennità di rischio, rivelano sempre fonti del Giornale.it, sono ferme al 1975. Senza essere aggiornate soprattutto ora con la pandemia in corso. Il che vuol dire che per esempio un agente della Polizia scientifica prende 46 centesimi lordi per la presenza giornaliera.
“L’assurdo di tutto questo – ci spiega Mauro Armelao segretario generale regionale del Veneto Fsp Polizia di Stato - è che le società autostradali, le ferrovie, le poste pagano al ministero queste somme e poi per chissà quali motivi questi soldi vengono pagati con enormi ritardi. Come le indennità autostradali. Ma quello che ci fa più imbestialire è che oltre a questi ritardi enormi e ingiustificati, c’è tutto il personale della polizia di frontiera aerea e frontiera marittima che di fatto “lavora” per società private, se pensiamo a porti e aeroporti, e non percepisce alcuna indennità, cosa che potrebbe essere prevista stornando una quota dai biglietti aerei e portuali. Come si può vedere poi per l’indennità autostradale verrà pagato il periodo aprile - ottobre 2019. Quindi l' indennità è stata pagata fino a marzo 2019. Siamo indietro di due anni! Siamo stanchi. La politica nazionale intervenga per porre fine a questa presa in giro. Ritardi ingiustificati.
Le somme pagate dalle società, che fine fanno durante questi anni? Mi appello ai parlamentari affinché predispongano un'interrogazione per avere una risposta chiara su che fine facciano queste somme e che si impegnino a riconoscere un'indennità per la polizia di frontiera. Confido in un intervento di Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno, sensibile a queste tematiche".
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