Poliziotti italiani, inseguiti, disarmati e interrogati in Svizzera

Hanno invaso il territorio elvetico per inseguire un ubriaco e sono stati disarmati e interrogati per ore dai colleghi svizzeri

Poliziotti italiani, inseguiti, disarmati e interrogati in Svizzera

Inseguono un ubriaco al volante, ma vengono bloccati dalla polizia svizzera. La disavventura oltre frontiera ha visto come protagonisti due agenti italiani che sono stati fermati, disarmati, sottoposti ad alcoltest e interrogati per ore dai colleghi della Polizia Cantonale Ticinese.

È accaduto alcuni giorni fa lungo l'autostrada A9. I due agenti della sezione volanti di Como, correndo dietro ad un automobilista italiano, poi rivelatosi ubriaco, fuggito dopo avere speronato una pattuglia della Polstrada di Busto Arsizio, hanno "invaso" il territorio straniero. Solo dopo aver chiesto ed ottenuto, però, dal Centro di cooperazione doganale di Chiasso, l'autorizzazione ad entrare nella Confederazione elvetica sulla base delle disposizioni degli accordi di Schengen, contattato non appena hanno intuito le intenzioni del fuggitivo.

L'automobilista è stato raggiunto e fermato da una pattuglia svizzera cinque chilometri dopo la frontiera. Per lui è immediatamente scattata la denuncia.

Quando, nel giro di qualche minuto, sono arrivati sul posto i poliziotti italiani, che avevano perso del tempo alla dogana, i colleghi elvetici li hanno disarmati, sottoposti ad alcol test e scortati fino a Lugano, in commissariat, dove li hanno interrogati separatamente e trattenuti per oltre tre ore. Solo una volta giunti alla frontiera, sono state loro restituite le armi.

538em;">Una volta tornati a casa, ancora increduli, hanno inviato il loro rapporto di servizio alla procura di Como, che lo ha trasmesso al ministero degli Esteri per valutare se il comportamento dei poliziotti ticinesi sia stato conforme alle regole.

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