Ponte Morandi, Cina sempre più vicina. Pronta cordata italo-cinese

Tra le manifestazioni di interesse pervenute al commissario Bucci per la demolizione e ricostruzione di ponte Morandi, spicca quella della joint venture formata dall'azienda italiana Salc e dal colosso cinese delle costruzioni Cccc

Ponte Morandi, Cina sempre più vicina. Pronta cordata italo-cinese

Galeotto fu l'incontro durante la Fiera internazionale di Shanghai. In quella occasione - e in quella sede - il commissario alla ricostruzione di ponte Morandi, Marco Bucci, incontrò con alcuni esponenti del mondo economico genovese i vertici della China Communication Construction Company, nota anche come Cccc. Sconosciuta ai più, quantomeno in Europa. Ma non in Asia dove la Cccc, tra le centinaia di opere realizzate, vanta anche un ponte da 55 km tra Macao e Hong Kong, passando per la città di Zhuhai. A Genova, ne serve uno più piccolo, di poco più di un chilometro. Per il quale a Bucci sono arrivate diverse proposte.

Tra i progetti all'attenzione del sindaco e del suo staff, uno dei più interessanti è quello presentato da una cordata italo-cinese. A formarla la milanese Salc e proprio la Cccc. Come spiega il Secolo XIX, la neonata joint venture tra le due compagnie ha affidato la progettazione alla 3TI di Roma. Al commissario il raggruppamento ha inviato più di una proposta. La più ambiziosa si propone di riaprire il traffico autostradale entro 11 mesi. Come? Svincolando la demolizione dalla ricostruzione. Un modo per agire il più rapidamente possibile. Ed è proprio la velocità ad interessare Bucci che, negli ultimi tempi, si è sbilanciato più volte parlando della necessità inderogabile di ricostruire - e inaugurare - il nuovo viadotto sul Polcevera entro il Natale dell'anno prossimo.

Dopo la notizia dell'abboccamento tra Bucci e la Cccc, risalente all'inizio di novembre, il governo giallo-verde non aveva nascosto un certo scetticismo.

"Non farlo fare a un'azienda italiana costituirebbe un enorme danno d'immagine", aveva avvertito Edoardo Rixi, genovese e viceministro delle Infrastrutture. Ma la decisione finale spetterà soltanto al commissario e al suo staff. Intanto Bucci ha svelato il numero di progetti pervenuti: "Più di 10 e meno di 20", ha detto. Tra i quali c'è proprio quello italo-cinese.

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