Nuovi elementi emergono sulla morte del cameraman palermitano Mario Biondo, trovato senza vita in circostanze misteriose, il 29 maggio del 2013 nella sua casa di Madrid. Il caso archiviato in un primo momento come suicidio, tesi a cui i parenti della vittima non hanno mai creduto, potrebbe invece avere una svolta e dimostrare che si tratti al contrario di omicidio. A dichiararlo un team di esperti incaricati dalla famiglia di svolgere le indagini difensive, formato da legali e paralegali italo-americani che si occupano proprio di casi irrisolti.
Gli esisti di questa inchiesta sono stati depositati alla Procura Generale di Palermo che si sta occupando delle indagini dopo aver evocato il caso. Il punto focale della questione sta nel fatto che secondo questo team, la sera della sua morte Mario Biondo non era da solo in casa, come invece è stato sostenuto dalle indagini degli inquirenti di Madrid. Un elemento questo che se confermato, potrebbe avvalorare la tesi dell’omicidio, contrariamente a quanto sostenuto dagli avvocati spagnoli.
Ma non solo, la sera della sua morte la sua carta di credito è stata usata in un locale notturno di Madrid, poco lontano dalla sua abitazione tra le 2,08 e le 2,53 del mattino. A trovare il giorno dopo il cadavere dell’uomo impiccato alla libreria di casa, (altro elemento questo che non ha convinto i familiari, visto che da numerose prove, come la pozione dei talloni appoggiati sul pavimento e un livido sospetto sulla testa, il suicidio risulterebbe complicato come esecuzione), fu la cameriera della casa dove il cameraman viveva insieme alla moglie Raquel Sanchez Silva nota conduttrice spagnola. Il caso, come detto, fu subito archiviato dalle autorità spagnole come suicidio, ma la Procura di Palermo aprì lo stesso un’indagine per omicidio disponendo anche la riesumazione del corpo.
Non trovando elementi utili diede seguito alla richiesta di archiviazione spagnola, scelta però non condivida dalla Procura generale che ha poi evocato il caso. Tante sono infatti le cose che ancora non tornano e un altro elemento importante scoperto dagli esperti incaricati dalla famiglia, sarebbero due smartphone che avevano accesso alle pagine Facebook e Twitter della vittima e quindi controllavano le attività social di Biondo, che proprio la sera della sua morte li stava usando per parlare con i fratelli. Alle 00,48 uno dei due telefoni venuti fuori da questa nuova scoperta avrebbe agganciato il wifi della casa e questo dimostrerebbe di essere stato usato nell’appartamento e che di conseguenza oltre alla vittima c'era la presenza di un'altra persona. L'altro telefono, invece sempre nelle stesse ore, sarebbe stato utilizzato nei dintorni dell’abitazione.
Entrambi questi sono stati poi nuovamente intercettati il giorno dopo, alle ore 19.00 del 30 maggio, quando Biondo era già cadavere da ore e in casa sua c'erano le forze dell’ordine spagnole per i rilevamenti del caso.
Importantissimi, quindi, sarebbero gli spostamenti e le celle agganciate nelle ore successive da questi telefoni, che permetterebbero di mappare i vari spostamenti. In attesa che tutto il materiale aggiornato arrivi alla procura, c’è un caso ottimismo anche da parte della famiglia che dal 2013 non ha mai smesso di lottare per cercare la verità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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