Si parla tanto di difesa del Made in Italy, ma a volte, purtroppo, a truffare sono proprio gli stessi italiani. Come nel caso del formaggio canestrato di Moliterno (un paese in provincia di Potenza), un tipo di pecorino. Sono finiti, infatti, sotto processo due produttori del formaggio tipico del potentino con l'accusa di tentata frode in commercio, aggravata dalla norma che tutela i prodotti Igp (l'indicazione geografica protetta). Il canestrato di Moliterno è un prodotto Igp, il marchio di origine attribuito dall'Unione Europea su prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e la cui produzione, trasformazione o elaborazione avviene in un'area geografica determinata.
A darne notizia è il quotidiano regionale La Gazzetta del Mezzogiorno.
I due avrebbero spacciato e venduto per pecorino lucano un formaggio che non lo era. La beffa, inoltre, è che uno dei due produttori è l'ex presidente del consorzio di tutela del canestrato, Nicola Mastrangelo.
La Procura di Lagonegro ha, così, chiuso le indagini e rinviato a
giudizio i due. L'accusa si riferisce a sei lotti di formaggio, messi a stagionare con il marchio del consorzio di tutela del canestrato di Moliterno, ma in luoghi non adatti.Il processo avrà inizio il prossimo 27 giugno.
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