Non c’è isolamento forzato che tenga se si ha voglia di stare insieme e socializzare. Due vicini di casa di Porto San Giorgio, in provincia di Fermo, nelle Marche, hanno trovato un sistema originale e “legale” per vedersi in tempo di quarantena, rispettando le disposizioni del Governo centrale. Restando nelle proprie abitazioni e mantenendo più di un metro di distanza, i due amici hanno chiacchierato amabilmente, condividendo anche il pranzo domenicale.
Il Coronavirus si batte anche in questo modo, con la fantasia e l’intelligenza. Un asse di legno poggiato tra un balcone e un altro di due appartamenti confinanti, una tovaglia un po’ più grande, posate, bicchieri, piatti e il gioco è fatto. La scena non è passata inosservata ed è stata immortalata in una fotografia che ha fatto il giro dei social network.
L’immagine dei due commensali che in maniera allegra e spensierata hanno trascorso in compagnia il pranzo della domenica è diventata subito virale, pubblicata su diversi gruppi WhatsApp cittadini. Dall’inizio del lockdown i balconi sono diventati uno dei fulcri delle nuove modalità di socializzazione, il luogo fisico in cui gli italiani possono uscire dalla solitudine e ritrovarsi, benché a distanza.
Dai balconi sono partiti i canti e gli applausi che hanno scandito i primi giorni di isolamento e i balconi rimangono oggi il posto prediletto per due chiacchiere con il dirimpettaio, per ascoltare musica, per fare esercizio fisico o semplicemente prendere una boccata d’aria. A Napoli, da qualche settimana, c’è chi si è inventato giochi e passatempi tra una finestra e l’altra. Il più gettonato è quello della tombola che di questi tempi vale come nel periodo natalizio.
Ci sono anche premi in palio. Ognuno prende quello che ha in casa: si va dall’ambo con in palio una confezione di biscotti al terno col vino da cucina Tavernello, fino alla quaterna con una lattina di Redbull e alla cinquina con il succo di frutta.
Per la tombola una bella bottiglia di spumante. Tutti rigorosamente consegnati con il “panaro”, il tipico cestino napoletano appeso ad una corda, così da evitare al massimo i contatti, come vogliono le disposizioni emanate dal Governo nazionale.
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