Il governo offre ai vigili urbani di diverse città italiane la possibilità di adottare in via sperimentale il taser ma il sindaco di Prato, del Pd, rifiuta la proposta e chiede invece più soldi da destinare all'assunzione di nuovi agenti.
"Molto perplesso": così il primo cittadino Matteo Biffoni ha voluto liquidare l'introduzione della pistola elettrica presso i comandi di polizia municipale di diversi centri grandi e medie, tanto voluta dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. Da settembre infatti il taser è già in dotazione alle forze dell'ordine in tutto lo Stivale, a partire dalle grandi città. Quindi è arrivata la possibilità di provarlo anche all'interno dei reparti dei vigili urbani: in un primo momento si tratta di due soli agenti per ogni città con più di 100mila abitanti.
Fra i molti entusiasti, però, c'è anche qualche scettico. E nelle file di questi ultimi c'è anche il sindaco Pd di Prato, che chiede di "non mischiare le competenze e creare confusione": "I nostri vigili urbani fanno già tanto, forse troppo – aggiunge Biffoni – Si occupano di sinistri stradali, edilizia, ambiente, pattugliamento, abbiamo i cani antidroga e c’è in ballo con la Regione Toscana il progetto dei vigili di quartiere."
Dal Comune di Prato, al massimo, ammettono di essere disposti a sentire in merito il parere dei sindacati degli agenti e del comandante dei vigili, che però pare già piuttosto perplesso. Favorevole invece all'introduzione del taser l'opposizione di centrodestra in Consiglio comunale: "Il taser permette all’agente di non usare la pistola d’ordinanza.
E garantisce una maggiore tutela anche alle donne del comando che si trovano di fronte a criminali di una certa stazza. Lo spray al peperoncino non sempre funziona, il taser è più efficace. E poi sarebbe un deterrente per gli stessi malviventi", spiegano dalla minoranza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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