Fabrizio Santori, dirigente della Lega nel Lazio, ha lanciato l’idea di mettere a disposizione un numero telefonico per tutelare recite scolastiche e presepe, ormai sempre più finiti nel mirino dei benpensanti.
L’iniziativa si chiama “Sos Natale, io segnalo”, e mette a disposizione dei genitori un numero di telefono WhatsApp, il 3397360574. Ad esso i familiari potranno rivolgersi per segnalare docenti o dirigenti scolastici che osteggino il presepe o la recita natalizia, con la scusa di non urtare la sensibilità dei bambini di altre religioni, specie quella musulmana. Un modo, riferisce lo stesso Santori su “Il Secolo d’Italia”, per difendere “le radici cristiane del nostro Paese e le tradizioni”, specie in questo periodo dell’anno.
“Da tempo, in prossimità delle Festività di Natale, si registrano ignobili tentativi, da parte di insegnanti o dirigenti, di vietare il Presepe o la recita scolastica. La scusa che queste persone adducono è quella di non urtare la presunta suscettibilità di bambini appartenenti ad altre religioni, sostenendo che si sentirebbero discriminati di fronte alla Natività”.
Tutte scuse, secondo quanto sostenuto da Santori. “In realtà questo non è altro che un escamotage da parte di chi è ideologicamente avverso, a priori, alle tradizioni e alle radici cristiane del nostro Paese, e cerca così, con ogni strumento e sotterfugio, di imporre la propria visione in nome di tolleranza e globalizzazione”.
Proprio per questo motivo è stato creato il numero WhatsApp. “Numero al quale i genitori, spesso intimoriti nel denunciare pubblicamente quello che è un vero e proprio sopruso verso i propri bambini, potranno inviare segnalazioni su queste assurde imposizioni. La denuncia è la nostra unica difesa a tutela delle tradizioni e del diritto dei nostri figli a vivere serenamente la magia del Natale, lontani da ogni strumentalizzazione”.
Solo di ieri la notizia dell’inserimento di “Bella Ciao” nella recita scolastica a sfondo politico dell’istituto elementare Edmondo De Amicis di Napoli. Tutto sarebbe passato in sordina se non fosse stato per il forte intervento del padre di una bimba, che ha denunciato il fatto sulla sua pagina personale Facebook. Stravolgere il significato della recita di Natale con esplicito intento ideologico ha portato numerosi genitori a sollevarsi contro il tacito assenso su cui confidava evidentemente l’istituto scolastico.
Episodi del genere continuano a moltiplicarsi, come quello avvenuto a Terni di recente.
I Dirigenti dell’istituto elementare Anita Garibaldi decisero di porre il veto al tradizionale presepe vivente con protagonisti i bambini “perché disturba le diverse culture presenti nell’istituto”.Ecco perché nasce il servizio “Sos Natale, io segnalo”.
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