C'è un presepe in Rai che non verrà mai preparato ed esibito al pubblico ma è destinato a prendere polvere negli scantinati di Viale Mazzini, dove giace da ormai diverso tempo. Non è un presepe qualunque, ovviamente, ma una rappresentazione sacra del valore di 38mila euro. A parte il prezzo esorbitante per un presepe, ma perché la Rai lo vuole tenere nascosto? A scoprire una delle ultime spese pazze dell'azienda televisiva pubblica italiana è stata Striscia la notizia, che ha portato alla luce uno dei tanti sprechi all'italiana.
Non è certo una dimenticanza, anzi. In Rai sanno bene cosa si nasconde nelle cantine di Viale Mazzini ed è proprio per questo motivo che l'acquisto fatto dal piddino Nicola Sinisi, uno dei decani dei manager Rai, viene tenuto imballato. Il presepe Rai da 38mila euro è una rappresentazione laica della natività, un controsenso impensabile che in Rai hanno creduto fosse una buona idea per portare l'azienda nel futuro. L'idea è stata quella di dare una visione più contemporanea, forse, ma sicuramente lontana dai canoni cattolici, del trittico della natività, sostituendo Lucio Dalla a San Giuseppe e Gigliola Cinquetti alla Madonna. Luciano Pavarotti è diventato il re magio Gaspare. L'opera è stata realizzata da Marco Lodola, un artista di fama internazionale, ma solo dopo aver commissionato un'opera da più di 30mila euro in Rai si sono accorti di non aver fatto un buon acquisto. "Dovevamo installare l’opera in viale Mazzini giovedì scorso, ma siamo stati bloccati e non so il vero motivo. Non mi è mai capitato: ho anche sentito l’annuncio alla radio, ma il presepe non c’è. La gente non lo può vedere", ha detto l'artista a Striscia la notizia. Eppure, il GR1 del 9 dicembre ha annunciato altro nella sua emissione: "Alcuni artisti stamattina erano collegati da lontano per accendere, assieme al presepe, un segnale di speranza alla fine di un anno difficile". Nel radio servizio si specificava anche che la colonna sonora dell'evento è stata Happy Xmas (War is Over).
La Verità ha svelato alcuni retroscena dai corridoi di Viale Mazzini, dove il presepe non ha entusiasmato nessuno, se non Sinisi. E così la dirigenza di viale Mazzini sarebbe intervenuta per fermare tutto. L'amministratore delegato della Rai pare non abbia mai messo la sua firma all'acquisto e i motivi sono facili da intuire. Salini, infatti, ha paura che un presepe laico possa offendere la Chiesa e i telespettatori cattolici, fedeli alla tv nazionale.
Poi c'è la spesa esorbitante e anche il luogo dell'installazione, dove oggi lavorano pochi impiegati a causa del Covid, non è sembrata la giusta scelta. Ora tutto è fermo, Nicola Sinisi però non si arrende. Ora ci si chiede chi è che pagherà il presepe, che comunque Marco Lodola ha realizzato.
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