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Preside contro il presepe, il sindaco: "Cancella la nostra identità"

Anche a Vallo della Lucania c’è una preside (Nicoletta Iavarone) che ha messo fuorilegge il presepe. Così i genitori si sono rivolti al sindaco per "dargli una lezione"

Preside contro il presepe, il sindaco: "Cancella la nostra identità"

In Campania, nella terra dei presepi e dei loro personaggi, un intero comune è sotto choc. Si tratta di Vallo della Lucania, per gli amici semplicemente “Vallo”, e dei suoi 10mila abitanti. Gente attaccata alle tradizioni che, quest’anno, ha dovuto fare i conti con la bizzarra decisione di un dirigente scolastico. Uno dei tanti che, in tutta Italia, hanno preso a smantellare usi e costumi millenari a colpi di piccone e direttive.

Si deve all’atto di imperio di Nicoletta Iavarone, preside dell’istituto comprensivo “Aldo Moro”, il merito d’aver risvegliato lo spirito di un’intera cittadina. Per non arrecare disagi ai bambini di altre religioni, la dirigente ha diramato una direttiva in cui suggerisce agli insegnanti della scuola elementare e delle due succursali dell’infanzia di non allestire presepi artistici e di non organizzare recite natalizie. Apriti cielo, di fronte all’immagine di un Natale sbiadito per i propri figlioli, i genitori sono andati su tutte le furie. Era già successo a Palermo, dove le mamme ed i papà degli alunni della “Ragusa Moleti” avevano presidiato per giorni l’istituto scolastico per poi vedersi riconoscere la ragione persino dal ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. A Vallo, invece, le famiglie indignate prendono carta e penna e scrivono alla massima autorità cittadina: il sindaco Antonio Aloia.

Medico, nato a Caracas da genitori emigrati ma fortemente attaccati alle tradizioni della madrepatria, Aloia si è immediatamente preso a cuore la questione. E fu così che, con una bellissima lettera, il sindaco diede una lezione alla preside. “Lei – inizia a scrivere il primo cittadino – avrebbe deciso, in maniera più o meno velata, senza in verità alcuna nota formale, di impedire la realizzazione del presepe artistico e di non far tenere le tradizionali recite di Natale cancellare il presepe, con tutte le iniziative e i riti connessi al Santo Natale, significherebbe cancellare la nostra Identità”.

“Ben venga – prosegue Aloia – una scuola interculturale, ma colpire gli emblemi del Natale non garantisce il rispetto di alcunché, non produce una scuola e una società accoglienti e inclusive. I simboli della nostra Fede e della nostra Tradizione come quello del Presepe, mi consenta, non discriminano nessuno. È inconcepibile eliminare dalla scuola i riferimenti di una delle più importanti festività cristiane: così non si rispetta il credo religioso della maggioranza delle persone che comunque hanno il loro riferimento nella fede cristiana”.

Alla fine, il sindaco, si congeda così: “I valori del cristianesimo hanno fecondato la cultura, la letteratura, la musica e l’arte del nostro mondo, ancora oggi tali valori costituiscono un prezioso patrimonio da conservare e trasmettere alla future generazioni. Coltivo la speranza che, dopo un’attenta riflessione, lei possa rivedere la sua decisione e consentire ai nostri bambini di vivere il Natale nella sua autenticità”.

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