Salvini lo accusa, ma il presunto pusher nega tutto

In occasione di un blitz al Pilastro, quartiere alla periferia di Bologna, il segretario leghista ha citofonato a una famiglia tunisina chiedendo se fossero pusher. Ora il 17enne risponde alle accuse

Salvini lo accusa, ma il presunto pusher nega tutto

"Io non spaccio e faccio queste cose, mio padre lavora e a me non manca niente. Sono minorenne, vado a scuola, faccio la vita normale di tutti gli altri studenti". Si difende così il 17enne tunisino protagonista della giornata di ieri di un blitz di Matteo Salvini nel quartiere Pilastro, a Bologna, fortino dei pusher.

Il segretario del Carroccio ha incontrato i residenti e con loro ha fatto un giro in zona, citofonando a una famiglia di origine tunisina che avrebbe responsabilità su alcuni episodi di spaccio. "Le forze dell'ordine fanno meglio di me il loro mestiere, quindi hanno gli elementi per decidere se quel tizio spaccia o non spaccia. Mi volevo togliere una curiosità, visto che una signora di 70 anni mi dice 'mi minacciano di morte perché lì spacciano'", le parole del leader della Lega riportate dall'Adnkronos. Quindi suona a una famiglia e chiede se lì ci fosse uno spacciatore”. Risponde una signora, che riattacca poco dopo.

Oggi è arrivata la risposta dei diretti interessati. Un giornalista di Fanpage è tornato davanti a quei citofoni e ha pigiato lo stesso bottone schiacciato in precedenza dall'ex titolare del Viminale.

Dopo pochi minuti, scende un minorenne, che si difende così: "Io non faccio queste cose, mio padre lavora e a me non manca niente. Sono minorenne, vado a scuola, faccio la vita normale di tutti gli altri studenti". E aggiunge: "Io non ho mai avuto a che fare con questa gente qua. Non spaccio…come può questa venire sotto casa mia a dire che io spaccio...io devo andare a denunciare la signora che ha fatto venire Salvini a suonare a casa mia. Mia madre ha 67 anni…io non c’ero quando sono venuti a citofonare…".

Poco dopo lo raggiunge il fratello maggiore, che ha numerosi precedenti penali e che non vive più nel quartiere Pilastro: "Mio padre c'è rimasto

male, si spacca il c… a lavoro come fattorino. Comunque, io sì che sono pieno di precedenti, ma adesso faccio il bravo e non spaccio. In passato, invece, ho fatto di tutto e di più, ma adesso lavoro e faccio il bravo".

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