Le prime gravidanze grazie alla eterologa

L'impianto effettuato anche senza le linee guida. E il ministero invia i Nas in clinica

Le prime gravidanze grazie alla eterologa

Tre coppie a Roma. A tre mesi dalla sentenza della Consulta la fecondazione eterologa torna ad essere ufficialmente praticata con successo in Italia dopo più di dieci anni. L’intervento è avvenuto all’indomani della pubblicazione delle motivazioni della sentenza che ne ha fatto cadere il divieto lo scorso 19 giugno.

"Ci auguriamo che la classe politica con responsabilità legiferi prima dell’intervento della Corte Costituzionale per eliminare gli altri divieti e non per introdurne di nuovi". Il segretario dell'associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, ha annunciato altre iniziative contro la legge 40 sulla fecondazione assistita accogliendo con soddisfazione le tre gravidanze in Italia da fecondazione eterologa, resa possibile proprio dalla sentenza della Consulta. Una settimana fa la Gallo ha conosciuto una coppia romana che, grazie a un dono di gameti, ha ottenuto una gravidanza: "Ha voluto condividere con noi l’immensa gioia di una battaglia portata avanti da dieci anni". Pochi giorni dopo la notizia di altre due coppie, sempre a Roma, hanno potuto accedere alla fecondazione eterologa. "Sono notizie - ha concluso il segretario dell'associazione Luca Coscioni - che danno fiducia nel futuro ma non devono essere strumentalizzate da nessuno".

Smentito invece il caso di una coppia pugliese, con problemi di fertilità maschile, che per tre volte era andata in Spagna senza successo, che sarebbe riuscita a rimanere incinta rivolgendosi alla clinica Matris di Milano. Oggi la struttura aveva confermato la gravidanza dopo un'ecografia, ma un'ispezione dei Nas avrebbe verificato che nella clinica non c'è stata nessuna gravidanza con fecondazione eterologa.

"Tutti aspettano le linee guida del ministero - aveva commentato Severino Antinori, direttore della clinica Matris di Milano - ma noi siamo andati avanti lo stesso, convinti che queste linee guida non siano altro che una scusa per attendere sine die e di fatto impedire l’eterologa in Italia". Per farla Antinori, uno dei pionieri della fecondazione assistita, si è attenuto alle linee guida europee: "Nel pieno rispetto della deontologia medica, e stiamo lavorando per praticarne altre".

Il ministero della Salute ha pero inviato i carabinieri del Nas alla clinica Matris proprio per verificare le modalità con cui l’intervento è stato condotto in assenza di linee guida.

La mossa del ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha mandato su tutte le furie Antinori che considera la presenza dei Nas in clinica "un atto intimidatorio". Tanto che querelerà la Lorenzin per abuso d’ufficio. "È un’integralista cattolica contraria alla libertà procreativa - ha accusato Antinori - risponderà in tribunale".

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