È il primo focolaio in Europa. Il nome rievoca tempi medievali, ma non è così. Sono state le autorità della Bulgaria ad accertare la presenza della peste nei piccoli ruminanti, ossia ovini e capirni. Gli animali infettati sono stati trovati in tre aziende nel villaggio di Voden, regione di Yambol, a circa 10 chilometri dalla Turchia.
A dare la notizia dell'avvenuta certificazione della presenza di peste negli animali è stato il ministero della Salute italiano. Si tratta, come detto, della prima notifica in assoluto nel territorio Ue. La Prp che colpisce ovini, caprini e rimunanti selvatici di solito si sviluppa in Africa, Medio oriente e Asia. In Turchia è arrivata nel 1992 e ora, a quanto pare, si è espansa alla Bulgraria. Il contagio, infatti, avviene per contatto con gli animali infetti, attraverso le feci o altre secrezioni. In Bulgaria le autorità hanno già provveduto ad abbattere i capi malati, oltre a pulire e disinfettare l'area. La Fao e L'Oie stanno cercando di eliminare del tutto la malattia entro il 2030. Per ora la Bulgaria dovrà controllare un raggio di protezione di 3 km e uno di sorveglianza di 10km, limitando il movimento di animali vivi e tenendo sotto osservazione i prodotti derivati.
Gli animali infetti manifestano febbre, anoressia, scolo nasale e oculare, erosioni e ulcere delle mucose dell'apparato digerente, diarrea e marcata leucopenia con immunosoppressione. Di quelli infettati, anche il 100% può arrivare - alla fine - al decesso. Anche se, fanno notare dal ministero, il tasso di mortalità può variare in base alle condizioni.
Attenzione, però, non ci sono pericoli
per l'uomo. "Non è una zoonosi e non comporta alcun rischio per la salute umana - fanno sapere dal ministro - tuttavia l'impatto economico per le comunità rurali basate sulla pastorizia può essere devastante".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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