Il copione sembrava già scritto, con la condanna per omicidio volontario di entrambi gli imputati. Poi il colpo di scena. È successo durante l'ultima udienza del processo per l'omicidio di Gloria Rosboch, la 49enne professoressa di francese di Castellamonte (Torino) uccisa il 13 gennaio 2016 per una torbida storia di denaro.
Uno dei due imputati per l'omicidio, il 22enne Gabriele De Filippi, alla presenza del suo avvocato ha confessato davanti al Gup di essere l'unico assassino della donna, scagionando così il suo amico e amante, il 55enne Roberto Obert.
Nello stupore generale, presi in mano due fogli protocollo scritti di suo pugno De Filippi si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni spontanee che scompaginano le carte di un caso che sembrava ormai risolto. E che adesso, invece, fa aprire nuovi scenari. "L'autore materiale del delitto sono io, Roberto Obert non c'entra", le parole di uno dei due imputati.
Un versione che stride rispetto a quella su cui era imperniato il processo.
In base alle confessioni dei due imputati e alla ricostruzione degli eventi effettuata dagli investigatori, la donna sarebbe stata strangolata all'interno della sua auto con un filo dello stendi-biancheria. De Filippi lo avrebbe stretto attorno al collo della vittima, Obert le avrebbe dato il colpo di grazia.
Ora la svolta. De Filippi ha spiegato che Obert sarebbe stato presente nella macchina durante l'omicidio, ma non avrebbe fatto nulla per cagionare la morte della vittima.
Un omicidio, quello della tranquilla professoressa di lingue delle scuole medie, maturato per una squallida e misteriosa questione di denaro.
De Filippi, suo ex studente, si era fatto versare da Gloria Rosboch un bonifico da 187 mila euro. Ma la prof era tornata sui suoi passi, rivolendo indietro la somma e denunciando De Filippi per truffa. Fino all'assassinio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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