A 48 ore dal suo approdo nel molo militare del porto di Augusta, la nave Gregoretti inizia ad infiammare il dibattito politico e sembra ricordare quanto accaduto, nell’agosto del 2018, con la nave “Diciotti” ormeggiata per diverse settimane presso il porto di Catania.
Come si sa, anche la Gregoretti come la Diciotti è una nave della Guardia Costiera ed anche in questo caso si assiste al diniego da parte del ministero dell’interno di far approdare i migranti a bordo.
Le novità più importanti delle ultime ore arrivano dalla procura di Siracusa, la quale apre un fascicolo la cui finalità è quella di accertare le condizioni sanitarie a bordo del mezzo della Guardia Costiera: "Stiamo verificando le condizioni igienico sanitarie della nave e naturalmente quelle delle persone a bordo – dichiara il procuratore di Siracusa Fabio Scavone all’Agi – Dopo tanti giorni, occorre capire quale è la situazione e se ci sono migranti le cui condizioni non consentono più di stare sulla nave”.
La nave, con a bordo 112 dei 131 migranti soccorsi, dopo essere rimasta per alcuni giorni nella rada del porto di Catania, come detto da domenica si trova ancorata all’interno dello scalo di Augusta. La procura aretusea, che al momento non risulta aver iscritto qualcuno nel registro degli indagati, vuole quindi constatare quali sono le condizioni generali di chi è all’interno della Gregoretti.
Per adesso è certa la presenza di alcuni consulenti della procura, tra cui un carabiniere del Nas, i quali stanno accertando lo stato di salute dei migranti e le condizioni igienico sanitarie della Gregoretti: terminata l’ispezione, i consulenti dovrebbero stendere un rapporto al procuratore, il quale quindi poi potrebbe dar ulteriore seguito alla sua indagine.
Intanto lo stesso comandante della Gregoretti nelle scorse ore ha lasciato la nave per dirigersi presso gli uffici della procura di Siracusa, in cui per alcune ore viene ascoltato dai magistrati titolari dell’inchiesta.
Così come si legge su Repubblica, ci sarebbe lo “zampino” proprio della procura di Siracusa unitamente a quella dei minori di Catania dietro lo sbarco di 16 migranti dalla nave della Guardia Costiera, avvenuto nella giornata di lunedì.
Si tratta dei minorenni, i quali dichiarano di avere un’età compresa tra i 15 ed i 17 anni: “Per loro l'accoglienza e la possibilità di chiedere immediatamente asilo è un diritto e non una facoltà”, afferma lo stesso procuratore Scavone.
Il caso, oltre a quello della Diciotti dello scorso anno, ricorda anche l’episodio accaduto proprio in provincia di Siracusa a gennaio, quando però protagonista è l’equipaggio della nave dell’Ong Sea Watch.
Anche in quell’occasione la procura siracusana sembra muoversi, in primo luogo, a favore della tutela dei minori. Tanto è vero che i primi a sbarcare sono proprio i non maggiorenni, mentre gli altri migranti rimangono per diversi giorni a largo della costa di Siracusa.
Intanto, proprio come avvenuto a gennaio, il caso come detto inizia ad essere anche politico: da sinistra, in particolare, iniziano ad arrivare pesanti critiche all’operato sia del ministro dell’interno Matteo Salvini, che del ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli.
“Mi aspetto che nelle prossime ore i ministri Salvini e Toninelli siano trattati per quello che sono e cioè ministri che violano le leggi del nostro Paese e le norme internazionali”, tuona Fratoianni di Sinistra Italiana. Frasi a cui fanno eco altri parlamentari del centro – sinistra, i quali chiedono l’immediato sbarco dei migranti a bordo della Gregoretti.
In poche parole, quel “teatrino” tipico preludio ad una fase politica dominata dalle notizie sulla nave con migranti a bordo di turno sembra, questa volta nella città del teatro greco per eccellenza, già ben allestito. Ed a Siracusa, come ad Augusta, nei prossimi giorni potrebbero arrivare gli echi delle dispute parlamentari romane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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