La "profezia" sulla quarta dose: spunta la "data x"

Il mese di giugno dovrebbe essere determinante, secondo il pensiero dell'ex direttore esecutivo dell'Ema

La "profezia" sulla quarta dose: spunta la "data x"

In arrivo anche la quarta dose di siero? Secondo l'ex direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco Guido Rasi la questione non è tanto che "faccia male fare la quarta o la quinta dose", quanto"la fattibilità e l'accettabilità sociale" di un nuovo giro di richiami.

L'attuale consulente del commissario all'emergenza coronavirus Francesco Paolo Figliuolo, durante un intervento a Bari in in occasione della prima Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari, ha profetizzato che sarà giugno il mese chiave per valutare se procedere a una nuova inoculazione. "I parametri da tenere sotto osservazione da ora a giugno saranno prima di tutto la quantità di reinfezioni e chi si reinfetta", spiega Guido Rasi all'AdnKronos, "bisognerà vedere che situazione creerà la terza dose e la massiva esposizione che abbiamo avuto al virus".

Secondo l'ex direttore esecutivo dell'Ema sarà da valutare l'eventuale "declinazione dell'immunità" nei prossimi 3-4 mesi, vale a dire, specifica, "capire se continuerà a declinare o se con questi stimoli ricevuti le reinfezioni saranno marginali o comunque caratterizzate per lo più da sintomi trascurabili".

Quali scenari potrebbero aprirsi da ora fino a giugno? Se le reinfezioni dovessero causare la malattia, allora "potremmo vedere se una quarta dose ci protegge sufficientemente dalla reinfezione e se questa sia l'unica arma", dichiara Rasi. Nel caso in cui ciò non accadesse, "perché ci si potrebbe anche contagiare in larga parte senza avere la malattia", aggiunge il consulente di Figliuolo, anche un numero elevato di reinfezioni sarebbe tollerabile. Se i casi di reinfezione dovessero riguardare "una popolazione relativamente circoscrivibile, come i diabetici e i soliti gruppi vulnerabili", potrebbe essere sufficiente utilizzare i farmaci a disposizione, ovvero "antivirali orali, farmaci monoclonali specifici, e monoclonali preventivi".

Tutto ciò sarebbe da valutare "prima di fare una vaccinazione di massa, che comunque rimane un'opzione da tenere aperta". Per Rasi non esisterebbe alcun problema o pericolo a pensare a una quarta o addirittura una quinta dose, il problema è più che altro "la fattibilità e l'accettabilità sociale" di un ennesimo richiamo. "È un po' un mito che la riesposizione al vaccino sia un problema", chiosa l'ex direttore esecutivo dell'Ema, "è l'utilità che adesso deve essere documentata, e abbiamo 3 mesi per farlo". Tutto rimandato a giugno, almeno per il momento, quindi.

"Dovremo fare i conti con questi strumenti e scenari che abbiamo", puntualizza Rasi. "Per dire che si deve fare una nuova vaccinazione di massa a tutta la popolazione generale dobbiamo avere i numeri, le evidenze e rispondere bene ad alcune domande", conclude.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica