Senza il vaccino in Italia potrebbe arrivare la terza ondata della pandemia a metà luglio 2021. L’unico modo per riuscire a controllare la situazione sarebbe quello di agire nel momento compreso tra le curve di crescita, ovvero quando il numero di casi aumenta in modo lineare.
Lo studio
A dirlo è uno studio che è stato pubblicato sul server di prestampa arXiv. I ricercatori dell'Università Federico II di Napoli, del Centre national de la recherche scientifique (CNRS), hanno modellato il propagarsi del virus secondo sistemi matematici, e hanno sottolineato che le misure adottate nel periodo di crescita lineare si sono rivelate il modo più efficace per prevenire o ritardare l’arrivo di un’altra ondata. Francesco Sannino, membro della Royal Danish Academy of Science, della Finnish Academy of Science e docente presso l'Università Federico II di Napoli, ha spiegato che "in questo lavoro abbiamo stabilito un principio guida per la formulazione di strategie governative a medio termine in grado di rallentare la diffusione ed evitare ondate ricorrenti di infezioni durante pandemie, deleterie in termini di perdite di vite umane e danni economici".
L’equipe di esperti ha sviluppato dei modelli molto affidabili e in grado di rappresentare la curva epidemiologica nel corso del tempo. Questi modelli sono basati su un nuovo approccio matematico, la Renormalization Group epidemica (eRG), che, a detta del team di ricerca sarebbe il modo migliore per leggere i dati e rendersi conto delle simmetrie temporali. Giacomo Cacciapaglia del CNRS ha evidenziato che "la trasmissione può essere descritta da vari modelli, strutture matematiche che riproducono la crescita esponenziale del numero di nuovi infetti e il rallentamento della curva, ma l'eRG consente di analizzare l'evoluzione temporale del numero totale di casi, rivelando informazioni affidabili indipendentemente dalle condizioni di ogni paese".
Terza ondata: il 17 luglio
Gli autori hanno inoltre tenuto a sottolineare che in questa funzione, tutti gli elementi che possono influenzare la velocità di diffusione della malattia sono inclusi in un parametro unico, il quale tiene conto dell'effetto di vari aspetti, come le condizioni locali, gli interventi non farmaceutici e socio-demografici. Sannino ha poi spiegato che "il framework eRG è stato utilizzato per studiare l'effetto della riduzione della mobilità in Europa e gli Stati Uniti durante la prima ondata evidenziando un intervallo di tempo universale di 2-4 settimane prima che venisse rilevato un effetto osservabile nella diffusione del virus. Il nostro modello ci ha infatti permesso di prevedere con precisione il pattern delle ondate pandemiche in diverse zone".
In seguito, l’equipe di ricercatori ha analizzato le tempistiche di una possibile futura ondata, sulla base del numero di nuovi casi durante la fase endemica intermedia. Lo studio ha interessato diversi paesi in diverse zone del mondo e ha rilevato che, senza interventi farmacologici, la prossima ondata potrebbe verificarsi a dicembre 2020 in aree tipo il Sudafrica, o nel mese di ottobre 2021 in zone come la Francia. “Per quanto riguarda l'Italia, il secondo picco era stato previsto per il 17 novembre, sulla base del numero di contagi e di nuove infezioni giornaliere, mentre il picco della terza ondata è atteso per il 17 luglio, sempre in caso non vi siano interventi farmacologici".
I fattori che influenzano
Come precisato dagli esperti, il picco dei contagi dipende da diversi fattori, come per esempio le contromisure adottate per contrastare la diffusione del virus. Il gruppo di ricercatori, grazie al modello eRG, è riuscito a prevedere in modo preciso l’andamento della curva epidemiologica in Italia, tra la fine della prima ondata e l’inizio della seconda, a luglio 2020.
Tali informazioni potranno però essere influenzate da alcuni fattori, come il controllo delle frontiere o anche la diffusione di un vaccino. "La nostra comprensione della struttura ondulatoria della pandemia è necessaria per intraprendere misure adatte a contenere la situazione emergenziale. Ritardare la prossima ondata potrebbe essere fondamentale per guadagnare il tempo necessario a realizzare una campagna di vaccinazioni efficace".Sarebbe quindi fondamentale riuscire a intervenire durante il periodo di diffusione endemica, al fine di ritardare o evitare una nuova ondata mentre si guadagna tempo per attuare interventi farmaceutici. Questo discorso implica però che, alla fine dell’ondata, il numero di nuovi positivi venga mantenuto a un livello basso, di poche unità giornaliere.
Sannino ha concluso affermando che "studi come questo sono importanti non solo per i governi ma anche per i mercati finanziari. Organizzare i dati attorno a strutture di simmetria temporali permettono una interpretazione profonda a livello matematico e dei principi fisici alla base della diffusione delle pandemie".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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