Medici da schierare patentini e obbligo: tutte le incognite del piano vaccini (che non può fallire)

Von der Leyen: "Cura al via in Europa a fine anno". Ieri l'accordo con Moderna per 80 milioni di dosi. In Italia profilassi da metà gennaio: 3,4 milioni di fiale e 100 milioni di siringhe. Il nodo del personale da reclutare. Il 2 dicembre Speranza in Parlamento

Medici da schierare patentini e obbligo: tutte le incognite del piano vaccini (che non può fallire)

Il 2 dicembre il ministro della Salute Roberto Speranza presenterà al Parlamento il piano vaccini anti Covid. Fermo restando che la macchina si è già messa in moto per non arrivare impreparata alla consegna delle prime dosi, le incognite sono ancora parecchie: dai tempi al dispiegamento di forze necessarie per realizzare il più grande piano vaccini della storia moderna.

QUANTI MEDICI VERRANNO ARRUOLATI?

Il numero dei medici e infermieri da arruolare non è ancora stato determinato con chiarezza ma si pensa al più grande dispiegamento di forze mai visto, mettendo in prima linea anche i neo laureati. I bandi saranno pronti tra qualche settimana. Si pensa a un punto di somministrazione ogni 20mila abitanti, quando nei mesi scorsi con le unità Usca ci si era tarati sul rapporto di una squadra ogni 50mila. «La sfida da vincere - spiega il vice presidente Fnomceo Giovanni Leoni - è vaccinare tutti in breve tempo, senza discriminazioni». Pronti i bandi per reperire il materiale: 100 milioni di siringhe e 5 milioni di fiale di diluente, garze e cerotti.

CHI VERRÀ VACCINATO PER PRIMO?

I primi ad avere diritto al vaccino sono gli operatori sanitari ospedalieri di 300 strutture, i pazienti fragili delle Rsa e le forze di polizia. Come già specificato dal commissario straordinario Domenico Arcuri, la priorità «è salvaguardare quei luoghi che nel corso della pandemia hanno rappresentato il principale canale di contagio e diffusione del virus, quali ospedali e presidi residenziali per anziani». Poi comincerà la campagna di larga scala grazie ai drive-through ma non è ancora stato specificato quando. Si sta pensando di avviare una verifica su un campione tra i primi vaccinati per valutare, dopo alcune settimane, se il vaccino è realmente efficace. Se non lo fosse, si potrebbe procedere a una seconda somministrazione.

QUALI SONO I TEMPI?

In Europa la prima vaccinazione avverrà tra poco. La presidente della commissione europea Ursula von der Leyen annuncia che i contratti per le dosi sono stati sottoscritti con sei società farmaceutiche e «i primi cittadini europei potrebbero essere vaccinati ancora prima della fine di dicembre. Finalmente vediamo una luce alla fine del tunnel». In Italia le vaccinazioni cominceranno a metà gennaio.

LE DOSI BASTERANNO PER TUTTI?

Le prime dosi di vaccino in arrivo sono quelle di Pfizer (3,4 milioni di fiale), necessarie a vaccinare 1,7 milioni di persone con un doppia iniezione. Il primo stock verrà esaurito nell'arco di un mese. Altri due milioni di dosi arriveranno da AstraZeneca entro la fine di gennaio. Moderna ha appena firmato un accordo con l'Ue per fornire 80 milioni di fiale. Si prevede che in Italia arriveranno 50 milioni di dosi nel 2020 e 1,3 miliardi nel 2021. La vera sfida è far vaccinare tutti, comprese le schiere dei no vax. Al momento il 30% della popolazione sembra non volersi vaccinare.

Da sciogliere anche il nodo logistica. Al di là dei frigoriferi a meno 80 gradi, va garantito un flusso costante della distribuzione per evitare intoppi. «Serve una strategia condivisa che eviti blocchi e rallentamenti dei flussi ordinari» sprona Pierluigi Petrone, presidente di Assoram, l'associazione che riunisce gli operatori della distribuzione dei prodotti farmaceutici.

SARÀ OBBLIGATORIO?

L'Oms non esclude di renderlo obbligatorio e si sta pensando all'obbligatorietà per gli studenti in vista della ripresa delle lezioni a settembre. E già alcune compagnie aeree come la Quantas hanno iniziato a dire che viaggerà solo chi è vaccinato.

I VACCINATI AVRANNO UN LASCIAPASSARE?

Verranno rilasciati dei patentini di avvenuta vaccinazione che - è tutto da valutare - potrebbero essere richiesti alla stregua di un passaporto a chi si

sposta. Sarà creato un registro dei vaccinati, fondamentale per tracciare le persone a cui è stato somministrato il medicinale. I dati serviranno ad Aifa, l'agenzia del farmaco, che vigilerà su eventuali razioni avverse.

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