"Li buttiamo fuori per strada". Gli albergatori bresciani sono sul piede di guerra. Hanno ospitato i prfughi ma ancora non hanno visto un euro. Pagamenti bloccati da aprile e così sta per scoppiare la rivolta. In una lettera inviata al prefetto gli albergatori chiedono gli arretrati: sono circa 4 mensilità che mancano all'appello. Da qui la minaccia alla Prefettura: "Pronti a ridimensionare il numero degli ospiti". E ancora: "È opportuno che ci venga liquidata la fattura di aprile entro e non oltre il 14 agosto. Abbiamo esaurito tutte le risorse per proseguire nel nostro lavoro e in un’ottica di sopravvivenza possiamo garantire ancora per pochi giorni il minimo indispensabile". A questo punto è arrivata la risposta dell'assessore regionale alla sicurezza della Lombardia, Simona Bordonali: "Sinceramente non mi dispiace per nulla che gli albergatori bresciani che hanno accolto immigrati clandestini non ricevano da aprile i pagamenti dalla Pefettura - dice Bordonali - Anzi, direi che è ciò che si meritano. In ogni caso, sono sicura che la prefettura troverà in fretta le risorse per pagare i debiti".
"In provincia di Brescia - conclude l’assessore Bordonali, in un'intervista a IlGiorno - attualmente manteniamo oltre mille richiedenti asilo, che costano alla comunità 13 milioni di euro all’anno". Intanto l'ultima ondata di profughi è arrivata ieri in stazione Centrale a Milano.
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