Profughi, la Croazia dice basta: "Non c'è posto siamo al collasso"

Il ministro dell’interno croato, Ranko Ostojic, ha detto che la Croazia ha esaurito le sue capacità di accoglienza e ha chiesto uno stop negli arrivi di migranti

Profughi, la Croazia dice basta: "Non c'è posto siamo al collasso"

Il ministro dell’interno croato, Ranko Ostojic, ha detto che la Croazia ha esaurito le sue capacità di accoglienza e ha chiesto uno stop negli arrivi di migranti. Secondo le autorità di Zagabria da stamane e fino al primo pomeriggio in Croazia sono giunti circa 7.300 migranti, tutti dalla vicina Serbia dopo che l’Ungheria ha sigillato con il muro la sua frontiera. I migranti, che giungono dal valico di confine serbo-ungherese di Horgos, entrano in Croazia dalla Serbia in corrispondenza dei posti di frontiera di Tovarnik, Ilok, Batina, Bajakovo. Il trasporto avviene in autobus messi a disposizione dal governo serbo in collaborazione con Unchr, ma anche da ditte private. "Al momento abbiamo esaurito le nostre capacità e abbiamo detto ai rappresentanti di Unhcr e della Ue che siamo pieni", ha detto il ministro dell’Interno. Inoltre ha affermato che il "suo Paese chiuderà la frontiera con la Serbia se di nuovo in un sol giorno arriveranno circa 8 mila migranti, come avvenuto oggi". Gli ha subito risposto da Belgrado il
ministro del lavoro e affari sociali Aleksandar Vulin: "Se Zagabria chiuderà il confine la Serbia farà istanza alle sedi giudiziarie internazionali".

Il presidente della Croazia, Kolinda Grabar-Kitarovic, ha chiesto alle forze armate di tenersi pronte, se necessario, per proteggere i confini nazionali dall’immigrazione illegale. "Il presidente della Croazia, incontrando il capo di Stato maggiore, ha richiesto un innalzamento del livello di allerta e che l’esercito sia pronto, se necessario, alla difesa dei confini nazionali dall’immigrazione illegale", riporta l’agenzia Hina. Da mercoledì sono già più di 7mila i migranti che sono entrati nel Paese dalla Serbia, dopo che l’Ungheria ha chiuso le frontiere. Intanto l'ondata di profughi che arrivano dai Balcani preoccupa anche l'Italia. "La Regione sta seguendo da vicino e con attenzione gli sviluppi delle rotte seguite dai profughi nei Balcani e in particolare in Croazia", ha affermato l’assessore regionale alla Solidarietà e Immigrazione del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, dopo che i flussi dei profughi hanno deviato dall’Ungheria e sono giunti in Croazia. "Oltre che con le Autorità centrali dello Stato - ha proseguito Torrenti - siamo in contatto con l’Ambasciata d’Italia a Zagabria, dalla quale riceviamo aggiornamenti ora per ora, in modo da non essere colti di sorpresa, comunque evolva la situazione".

Per Torrenti, "è prudente che nulla vada escluso a priori, ma non ci sono al momento conferme che le rotte dei profughi si stiano indirizzando verso Ovest, cioè in direzione del confine italiano e - ha concluso - del Friuli Venezia Giulia".

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