"Può superare la sudafricana": allerta per Omicron 2

Cresce l'attenzione per la diffusione di Omicron 2 negli Stati Uniti e in altre parti del mondo: la sua capacità replicativa potrebbe superare quella della variante originale. Ecco perché

"Può superare la sudafricana": allerta per Omicron 2

Mentre l'Italia sembra aver superato il plateau della quarta ondata Covid causato dalla variante Omicron, a richiedere l'attenzione di studiosi e scienziati di tutto il mondo adesso è la "sorella", Omicron 2, di cui abbiamo già scritto sul Giornale.it e della quale si scopre ogni giorno qualcosa.

Il "vantaggio" di Omicron 2

Nome in codice BA.2, la gemella dell'attuale variante sta iniziando a diffondersi anche negli Stati Uniti (soprattutto California, Texas e Washington) mentre è già dominante per il 65% in Danimarca, primo Paese europeo dove è "esploso" il contagio. Ma in cosa differisce rispetto all'originale Omicron? "Potrebbe essere che BA.2 abbia qualche piccolo vantaggio" in termini di facilità di contagio, 1-3% in più rispetto a quella attuale afferma Emma Hodcroft, un'epidemiologa dell'Università di Berna che ha monitorato le varianti in tutto il mondo durante la pandemia. Con la variante attuale, "condividono molte mutazioni, circa 30, ma hanno anche un mucchio di mutazioni che sono uniche. Sono abbastanza simili, ma sono anche diversi. Così sono molto simili ai fratelli, secondo me. Diversi ma ovviamente imparentati".

Il rischio di una nuova sudafricana

Per chi l'avesse dimenticato o non ne fosse a conoscenza, la variante Omicron del Covid-19 originariamente era chiamata variante sudafricana per la scoperta in quel Paese. Successivamente, però, si è scelto di adottare il criterio che ci accompagna ormai da due anni, e cioè quello dell'alfabeto greco. La premessa è importante perchè quando gli scienziati affermano che BA.2 potrebbe diventare più contagiosa e veloce della "sudafricana" originale, si riferiscono all'attuale variante Omicron (così non si crea confusione). Inizialmente, Omicron 2 era stata sottovalutata ma adesso che è balzata agli onori delle cronache l'attenzione è triplicata. Come si legge sul Messaggero, si pensa addirittura che possa superare qualsiasi altra variante apparsa finora.

Cosa succede in Europa

Come accennavamo prima, il caso della Danimarca è emblematico con oltre 40mila positivi al giorno in una nazione, però, che ha soltanto poco meno di sei milioni di abitanti. In poche settimane, Omicron 2 ha soppiantato la pur veloce e contagiosa variante attuale diventando dominante. Il rischio affinché accada lo stesso in Inghilterra e Germania non è cosi remoto perché, in questi Paesi, causa già il 5% dei contagi. L'Italia, ovviamente, sta alla finestra: al momento è stata sequenziata soltanto in una manciata di tamponi ma sappiamo che il nostro Paese è molto indietro sul sequenziamento ed i casi nascosti potrebbero già essere maggiori.

Il rischio malattia

Per quanto riguarda la differenza nei sintomi e per la malattia grave ci sono buone notizie: grazie ai vaccini (seconde e terze dosi) e alla somiglianza con la variante Omicron originale, BA.2 non sembra comportare un rischio maggiore di ospedalizzazione o gravità della malattia. "Gli scienziati hanno scoperto che non c'è un rischio maggiore di andare in ospedale se si dispone di BA.2 rispetto a se si dispone di BA.1. Questo potrebbe cambiare, ma è quello che sappiamo finora", afferma il dottor Peter Chin-Hong dell'Università della California, a San Francisco. Come riporta Il Messaggero, i primi dati dal Regno Unito dimostrano che la dose booster del vaccino anti-Covid protegge allo stesso modo sia che ci si infetti con Omicron che con BA.

2, riducendo "il rischio di un'infezione sintomatica da circa il 60% al 70%". Insomma, buone notizie almeno finora: che BA.2 possa diventare dominante incide poco se, come sembra, il virus dovesse diventare endemico e la malattia sempre più gestibile e meno pericolosa.

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