Gli animali venivano maltrattati e vivevano tra le feci, le urine e i letami, lettiere comprese in una specie di "lager". La scoperta è avvenuta attraverso le indagini portate avanti dal corpo forestale dello stato e dal Nipaf di Bari nei confronti di un'azienda zootecnica di Canosa (in provincia di Bari), ora sotto sequestro. I rifiuti venivano stoccati in un lotto di terreno della stessa azienda. La titolare è stata denunciata per attività di gestione di rifiuti non autorizzata e getto pericoloso di cose.
Il letame si estendeva per 155 metri in lunghezza, per circa 12 metri in larghezza e in altezza tra uno e tre metri circa. Sul posto le forze dell'ordine hanno scoperto, in condizioni davvero precarie, trentasette capi di bestiame che risultavano sul registro, ma non erano presenti in azienda. Ventiquattro vitelli vivevano sul letame chiusi in due box.
Anche due cani giacevano nel letame in condizioni proibitive.
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