Quando Yamaha decise chi doveva vincere il titolo: può farlo ancora?

Nel 1968 decise a tavolino a chi consegnare il titolo dei suoi piloti: tra marketing, futuro e soldi potrebbe decidere di farlo ancora

Quando Yamaha decise chi doveva vincere il titolo: può farlo ancora?

A molti non sembra sportivamente corretto che possa essere il team a decidere quale dei due piloti alle proprie dipendenze debba vincere il titolo. E quale, invece, farsi da parte. Eppure, dietro ai motori oltre che la passione ci sono anche i soldi. Tanti. Ed avere un pilota iridato può significare pubblicità, vendita di moto nel mondo, prestigio e - quindi - vagonate di introiti.

Ora, nella battaglia per il mondiale MotoGp tra Lorenzo e Valentino Rossi c'è un terzo incomodo. E non è Marquez, ma la Yamaha. Quale dei due atleti - potrebbe pensare il team - si può "spendere" meglio economicamte? Da questa domanda potrebbe sorgere il desiderio di "decidere" quale pilota favorire. E non sarebbe la prima volta.

Esiste infatti un precedente che fa spavento per il numero di coincidenze che ha con il caso odierno. Era il 1968 quando la Yamaha si trovò ad inizio delle corse ad essere la scuderia favorita per i mondiali 250 e 125. Non lasciatevi ingannare dalle cilindrate, al tempo la 250 era la corsa più ambita. La Yamaha, certa di poter vincere entrambe le competizioni, decise di "dividere" i due mondiali tra i suoi piloti. Si chiamavano Bill Ivy e Phil Read e non si amavano, proprio come Lorenzo e Rossi. Il motivo? La rivalità in pista e un mondiale conteso che fece infuriare Ivy.

La scuderia aveva deciso che il titolo 125 sarebbe dovuto andare a Read, mentre il 250 a Ivy. Una decisione che a Read non andò affatto a genio. Dopo aver vinto nella cilindata più bassa, si impuntò e fece di tutto per portare a casa la doppietta. Ignorando gli ordini della Yamaha, i due piloti arrivarono a pari punti a fine stagione. Per assegnare la vittoria finale, i giudici sommarono i tempi del Gran Premi che entrambi erano riusciti a terminare. Vinse Read, beffando Ivy e la Yamaha.

Analisi realizzate sulle moto dell'epoca rivelarono che a quella di Ivy venne aggiunta una componente per permettergli di essere più veloce. Favoritismi che però non risultarono sufficienti. Nell'ultimo Gran Premio a Monza vinse Read e scatenò la reazione di Ivy. Ma non c'era nulla da fare. Alla fine della storia, a primeggiare fu il pilota che secondo la Yamaha avrebbe dovuto perdere.

Perché la scelta cadde su Ivy? Come racconta motorsportmagazine.com, era semplicemente più amato di Read. Banale. Un fattore ancora oggi può valere molto, anche se al momento non si hanno grandi notizie di favoritismi tra Rossi e Lorenzo. Piuttosto, ciò che ora resta da valutare è l'impatto economico della vittoria di uno dei due piloti.

Tutta questa storia, con attori diversi e situazioni certamente mutate, potrebbe verificarsi di nuovo. Complottismo, direte. Forse. Ma il precedente c'è.

E a vedere dall'impegno (gratuito) messo da Marquez per togliere il titolo a Rossi, c'è da credere che anche nell'ufficio marketing e vendite di Yamaha un pensierino -innocente - lo abbiano fatto su chi preferirebbero vedere iridato. Vale o Lorenzo?

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