Sequestrato il superyacht che - come aveva rivelato il New York Times, anche se di conferme non ce ne sono -, apparterrebbe a Vladimir Putin e che si trova a Marina di Carrara nel cantiere di lusso The Italian Sea Group S.p.A. Il gioiello, lungo 140 metri dal valore superiore di 660 milioni di euro, è stato bloccato e congelato mentre stava per salpare in direzione Dubai. Il decreto è stato emesso dal ministro dell’economia e delle finanze venerdì scorso. L’imbarcazione di lusso è quindi ora sequestrata in nome delle sanzioni che l’Italia ha adoperato contro la Russia. Ma c'è il rovescio della medaglia: il nostro Paese dovrà infatti sostenere i costi per la manutenzione dell'imbarcazione.
A confermarcelo è un esperto in materia che da anni lavora nella nautica di lusso: "Lo Stato dovrà provvedere alle spese di mantenimento del superyacht", afferma a ilGiornale.it. Il decreto legislativo 109, infatti, parla chiaro e disciplina tutta la procedura, la custodia, la gestione e l’amministrazione delle risorse congelate: "Il compito spetta all’agenzia del demanio in base alla relazione trasmessa dalla Guardia di Finanza. Per quanto riguarda le spese, l’articolo 12, prevede che quelle necessarie per la conservazione e l’amministrazione dei bene siano sostenute appunto dall’agenzia del demanio". In pratica, lo Stato che sequestra un bene è obbligato a non farlo deprezzare.
"Nello specifico – continua l'esperto – lo yacht Scheherazade è un colosso sia di dimensioni, sia a livello economico e di conseguenza i costi di manutenzione sono molto alti. Ovviamente questi variano a seconda delle particolarità dell’imbarcazione ma, in linea generale, è possibile fare una stima di quanto costerà allo Stato". Un conto molto salato trattandosi di 140 metri di barca con le seguenti caratteristiche: 6 ponti, due piattaforme di atterraggio, motori di ultima generazione in grado di arrivare a 20 nodi, un cinema, sale giochi, una piscina, interni ricoperti d’oro e una serie di sistemi di sicurezza molto avanzati.
"Questo tipo di imbarcazione rappresenta il settore del super lusso, con un equipaggio di quaranta persone. Per capire, quindi, quanto costerà la manutenzione di tale imbarcazione – prosegue il tecnico – si deve considerare una spesa annua di circa il 10% del valore dello yacht: questa è la base da cui partire. Basta quindi fare un breve calcolo per capire che, solo quello yacht, è una spesa molto alta per l’Italia, considerando che non sappiamo per quanto tempo resterà congelato il bene". Se il valore dello Scheherazade si aggira, in euro, intorno ai 660 milioni di euro, è verosimile affermare che la manutenzione base annua che lo Stato italiano dovrà coprire sarà di 66 milioni, che equivalgono a 5 milioni e mezzo di euro al mese.
"Alla manutenzione base ci sono altri costi da aggiungere: gli stipendi dell’equipaggio e le tasse di Marina. Queste, in media, hanno una spesa annua per i superyacht di 295mila euro". Si arriva così ad almeno altri 24500 euro al mese. E non solo "Sui costi per l’equipaggio, si può dire che nei Luxury Yacht il costo per il solo capitano, che è un senior master e cioè ha almeno 10 anni di esperienza, si aggira – per le dimensioni dello yacht in questione – a uno stipendio mensile sicuramente superiore ai 20 mila euro. Lavorare su uno yacht del genere – spiega ancora – presuppone una vita molto rigida e non ha niente a che vedere con l’immagine comune che abbiamo dei marinai. La gerarchia è capeggiata appunto dal comandante, seguito poi dallo chef, il primo ufficiale e il capo ingegnere, lo chief steward, il marinaio, il mozzo e tutti i ruoli intermedi come aiuto cuoco, secondo e terzo ufficiale, ingegnere più basso e steward semplici. Gli stipendi di tutti i componenti dell’equipaggio possono variare, ovviamente, ma possiamo fare una media di 10mila euro al mese cadauno". Essendo, quindi, 40 gli uomini e le donne dello Scheherazade, solo per l’equipaggio il conto da saldare è di 400mila euro al mese.
Calcolatrice alla mano, i costi totali
dello yacht ormeggiato nel cantiere toscano costerebbe allo Stato Italiano quindi una cifra, arrotondata per difetto, di 72 milioni di euro l’anno. Cioè 5,9 milioni di euro al mese o 199mila euro al giorno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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