In occasione della fine dell'anno della Fede, il Papa ha pubblicato l'esortazione apostolica Evangelium gaudium. Nel documento il pontefice tuona contro un'economia che uccide: "Il denaro deve servire e non governare! Il Papa ama tutti, ricchi e poveri, ma ha l’obbligo, in nome di Cristo, di ricordare che i ricchi devono aiutare i poveri, rispettarli e promuoverli. Vi esorto alla solidarietà disinteressata e ad un ritorno dell’economia e della finanza ad un’etica in favore dell’essere umano".
Bergoglio torna su argomenti già affrontati negli interventi pubblici di questi mesi per propugnare con forza il valore della vita umana, che non può e non deve soggiacere a logiche meramente razionali e individualiste. Il Papa si scaglia contro l'idolatria del denaro e riprende vecchie tematiche: dalla "globalizzazione dell'indifferenza", alla disoccupazione, dalla "cultura dello scarto" alla denuncia del fatto che in questa società "gli esclusi non sono sfruttati ma rifiuti, avanzi". Elancia alcune "sfide al mondo attuale".
"In questo contesto, alcuni ancora difendono le teorie della ricaduta favorevole che presuppongono che ogni crescita economica, favorita dal libero mercato, riesca a produrre di per sé una maggiore equità e inclusione sociale nel mondo. Questa opinione, che non è mai stata confermata dai fatti, esprime una fiducia grossolana e ingenua nella bontà di coloro che detengono il potere economico e nei meccanismi sacralizzati del sistema economico imperante. Nel frattempo, gli esclusi continuano ad aspettare". La dichiarazione di Papa Francesco è chiara. L'ipocrisia di chi sostiene che il mercato produrrà da sé benefici e giustizia sociale è solo dannosa. Occorrono interventi seri e mirati da parte della classe politica.
Da qui l'appello a chi detiene il potere: "Chiedo a Dio che cresca il numero di politici capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti efficacemente a sanare le radici profonde e non l'apparenza dei mali del nostro mondo. La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune", ha scritto Francesco, "Non possiamo più confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato".
Bergoglio avanza la richiesta di una riforma finanziaria che produca "solidarietà disinteressata e un ritorno dell'economia e della finanza ad un’etica in favore dell’essere umano".
Il Papa dedica spazio alla difesa dei nascituri, intimamente connessa a quella dei diritti umani e a quella della sacralità della vita: "Frequentemente, per ridicolizzare allegramente la difesa che la Chiesa fa delle vite dei nascituri, si fa in modo di presentare la sua posizione come qualcosa di ideologico, oscurantista e conservatore. Eppure questa difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano. Suppone la convinzione che un essere umano è sempre sacro e inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo sviluppo".
Inoltre il pontefice indica tra gli obiettivi futuri della Chiesa una presenza più incisiva delle donne "nei
diversi luoghi dove vengono prese le decisioni importanti". Un maggiore protagonismo femminile, dunque, che valuti seriamente le rivendicazioni dei legittimi diritti delle donne, molto spesso superficialmente elusi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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