"Qui è il caos". Il grido d'aiuto inascoltato di Lampedusa

Quasi 1.900 migranti nell'hotspot di Lampedusa. Una "invasione silenziosa" dell'isola che cerca di non sprofondare per continuare a vivere di turismo

"Qui è il caos". Il grido d'aiuto inascoltato di Lampedusa

Non c'è pace e non c'è tregua per Lampedusa. L'isola siciliana è da 48 ore sotto assedio: con una cadenza che supera mediamente uno sbarco all'ora, l'isola è stipata di migranti. Solo questa mattina, in una manciata di ore, si sono registrati sei eventi, che hanno portato sull'isola un totale di 270 immigrati, che si aggiungono agli oltre 800 arrivati nelle ore precedenti. Un ritmo insostenibile per l'hotspot, che dispone di 350 posti ufficiali, che ora ospita quasi 1900 migranti. Per l'esattezza sono 1.871 le persone stipate all'interno della struttura, dove non si esclude che a breve arrivino anche altri migranti. "Qui è il caos", ha dichiarato il vicesindaco di Lampedusa, Attilio Lucia.

La situazione sull'isola è insostenibile a lungo, sia per la stessa isola che per le forze dell'ordine che vi operano e che sono allo stremo delle forze. Lo sfogo di Lucia è molto duro, frutto di un senso di abbandono da parte del governo centrale: "Una trentina di sbarchi solo ieri, circa 2mila nel centro di accoglienza. Se l'Europa c'è batta un colpo, altrimenti fuori dall'Ue perché la situazione è ormai insostenibile. È un'invasione silenziosa. Anche le forze dell'ordine sono stremate, non è possibile andare avanti così".

Ma questa situazione non è sostenibile nemmeno per i migranti, che nell'hotspot si trovano costretti a vivere in condizioni disumane a causa del sovraffollamento: "Dormono a terra su materassini di gommapiuma, sistemati sotto gli alberi per cercare di avere un po' di refrigerio dalle temperature roventi di questi giorni. Le condizioni igieniche sono precarie, né potrebbe essere altrimenti, visti i numeri". Attilio Lucia ha chiesto l'intervento di Matteo Salvini, perché Lampedusa rischia il tracollo: "Gli ho detto di venire al più presto sull'isola, di darci una mano".

Nonostante quanto cerchino di sostenere da sinistra, ovvero che l'hotspot traboccante di migranti e gli arrivi continui non arrechino alcun danno al turismo, chi vive quotidianamente l'usola la pensa diversamente. "Abbiamo disagi enormi, sul molo Favaloro dopo la raffica di sbarchi restano i rifiuti", spiega il vicesindaco. Qusto comporta un lavoro supplementare che grava sulle spalle dell'amministrazione locale, "per offrire a chi arriva servizi dignitosi e un'isola pulita. Dopo 35 anni diciamo basta, siamo stanchi di questo business di carne umana e della retorica buonista di certa sinistra".

La protesta di Attilio Lucia è anche nell'interesse degli stessi migranti e della loro dignità: "Lampedusa non può diventare un enorme

campo profughi e quella a cui assistiamo in questi giorni non è accoglienza. Non può esserlo lasciare uomini, donne e bambini nel degrado, stipati in un centro che può accogliere poche centinaia di persone".

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