Alcune forme di raffreddore, associate ai betacoronavirus, possono garantire l'immunità dal Covid-19. È quanto emerge dallo studio condotto da un team di ricercatori della Duke-Nus Medical School di Singapore con a capo l'immunologo italiano Antonio Bertoletti.
Secondo quanto si apprende dalla ricerca Different pattern of pre-existing SARS-COV-2 specific T cell immunity in SARS-recovered and uninfected individuals, pubblicata in data 27 maggio 2020 sulla rivista bioRixiv, i pazienti che hanno avuto raffreddori causati dai cosiddetti ''betacoronavirus'' - i virus dell'influenza stagionale, per intenderci - sembrano immuni al Covid-19 o, in ogni caso, contraggono l'infezione in forma lieve. "L'immunità può durare fino a 17 anni", affermano gli scienziati.
Cosa sono i betacoronavirus
I betacoronavirus sono un sottogenere dei coronavirus che hanno già fatto il 'salto di specie' dall'animale all'uomo. Essi condividono caratteristiche genetiche con i coronavirus responsabili delle infenzioni Covid-19, SARS e MERS, ma hanno minor virulenza. Nello specifico, i betacoronavirus Oc43 e Hku1 sono all'origine dei comuni raffreddori stagionali rappresentando circa il 30% totale di tutti gli agenti patogeni che causano costipazione alle vie respiratorie superiori e, nel caso degli anziani, anche gravi infezioni toraciche. L'indagine condotta dal team della Duke Medical School ha dimostrato che i pazienti affetti in passato da forme di raffreddore correlate ai betacoronavirus sviluppano una sorta di immunità al Covid-19. Questo accade perché le ''cellule T'' del corpo umano - i componenti principali del sistema immunitario - sono in grado di conservare una ''memoria'' degli attacchi precedenti di eventuali, altri virus o patogeni.
Lo studio
Il team di scenziati ha analizzato 65 pazienti, dei quali, 24 erano appena negativizzato il Covid-19, 23 si erano ammalati di SARS nel 2003 e 18 non avevano mai contratto alcun tipo di infezione epidemica. Da un'analisi dei campioni di plasma è emerso che la metà delle persone mai esposte a Coronavirus presentava cellule T ''di memoria'' in grado di fornire una risposta immunitaria efficiente ai betacoronavirus animali, SARS-COV e SARS-COV-2. Attraverso l'osservazione dei dati raccolti, i ricercatori hanno poi dedotto che l'immunità si sarebbe sviluppata dopo la contrazione dei raffreddori comuni, ovvero, causati dai betacoronavirus o da altri agenti patogeni ancora sconosciuti.
Conclusioni
Lo studio, condotto dal professor Antonio Bertoletti e dal suo team Duke-NUS, suggerisce che una precedente esposizione al betacoronavirus può essere protettiva nei confronti di Covid-19.
"Questi risultati dimostrano che le cellule T di memoria specifiche del virus indotte dall'infezione da betacoronavirus sono durevoli, - ha spiegato il dottor Bertoletti ai media -il che supporta l'idea che i pazienti Covid-19 svilupperanno immunità a lungo termine contro le cellule T. L'immunità può durare fino a 17 anni".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.