Chi ha ricevuto la prenotazione del tavolo nella discoteca Kursaal di Lignano Sabbiadoro non deve aver trovato strano il nome dato al momento della prenotazione: “Centro stupri”. E infatti, lo scorso sabato sera, il cartellino con questo nome di dubbio gusto faceva bella mostra su uno dei tavoli del locale.
Il segnaposto e le foto
Da quanto riportato da Dagospia, gli artefici di questa bella invenzione sarebbero dei ragazzi, tutti maggiorenni, residenti a Udine e provincia, San Daniele. Ma come se non bastasse, il loro estro è andato ben oltre. Hanno anche postato diverse foto sui social della serata passata in discoteca nelle quali, orgogliosi, mostrano il segnaposto “Centro stupri”. Anche alcune loro amichette non si sono certo tirate indietro a posare con tanto di targhetta incriminata in mano. Alcuni giorni prima alcuni di loro avevano avuto un’altra bella idea: quella di presentarsi in un ristorante a San Daniele, i cui proprietari sono i genitori di uno dei ragazzi, con delle magliette con scritte davanti sempre le stesse parole e sul retro i loro soprannomi.
Ovvio che anche in questo caso siano state scattate delle foto ricordo postate poi sui social. In una di queste belle immagini, il protagonista ha anche una frusta e una ball bag, la palla del bondage, in bocca. Quando alcune di queste foto sono finite su Twitter hanno scatenato l’indignazione di diverse ragazze. Di tutta risposta, le menti geniali hanno scritto: “Certe signorine dovrebbero prendere solo i c…i in bocca e stare zitte”. Di bene in meglio. A scriverlo è stato Alberto. Ha poi rincarato la dose spiegando che “la parte divertente è proprio lo stupro, vuoi metter quanto è divertente, ah e la parola NEGRO è molto raffinata e ricorda i bei periodi”. Un altro ragazzo, un certo Gianluca, si è messo a fare lezioni asserendo che chi ha da ridire non sa cosa sia la nobiltà d’animo, né la democrazia. Meno male che loro invece lo sanno.
Le scuse di uno dei ragazzi
Giacomo è stato invece contattato dalla giornalista e, con il padre accanto, si è scusato per la bravata sua e dei suoi amici. “Mi scuso a nome di tutti per le cose scritte e pubblicate, mi vergogno estremamente per l’accaduto, ho fatto una scemenza. Grave, non voglio giustificarmi e mi dissocio da alcune frasi che non ho scritto io. Non ho valutato le conseguenze e il potere dei social”. Suo padre, venuto a conoscenza domenica sera tramite un amico di quanto fatto dal figlio e dall’allegra compagnia di ragazzi, ha detto che hanno fatto “una cazzata enorme, ingiustificabile. Non so come in quella discoteca qualcuno possa aver accettato quella prenotazione, ma questo non li discolpa. Non sono un genitore che si tira indietro, però ognuno di loro deve parlare per sé e prendersi le sue responsabilità, Giacomo lo sta facendo”. E in effetti Giacomo sembra essere davvero dispiaciuto per quanto accaduto. Se non altro per la reazione del genitore che sicuramente non ha lasciato correre.
Il proprietario della discoteca
Resta però ancora da capire come una discoteca abbia potuto accettare un simile nome per la prenotazione di un tavolo. La giornalista ha rivolto la domanda direttamente al proprietario, il quale ha risposto che ha molti locali e qualcosa può sfuggire. Ha però ammesso che in effetti un suo dipendente ha preso la prenotazione. Ha tenuto inoltre a precisare che durante la serata la targhetta è stata cambiata e il nuovo segnaposto aveva il nome di uno dei ragazzi. Ma se qualcuno dovesse alzare il telefono e prenotare con il nome “W Hitler” ? “Guardi mi viene da ridere, questa è una discoteca in cui si sono sposate anche le persone, cosa vuole che le dica, qualcuno ogni tanto fa delle cretinate assurde, ma siamo qui da 30 anni, per fortuna siamo ben altro. Tirerò le orecchie a chi ha sbagliato!”.
Intanto l'attività è stata chiusa per 15 giorni. Gli agenti della Squadra Amministrativa della questura di Udine hanno infatti notificato al proprietario della discoteca la sospensione di ogni attività per 15 giorni.
Secondo quanto emerso, sembra che il cartellino in questione sia stato cambiato solo dopo che la sua foto era apparsa su alcuni social. La questura intanto sta continuando le indagini per individuare eventuali responsabilità penali.
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