Gli spari e l'orrore a Ercolano: cosa c'è nel video dell'omicidio

Il filmati delle telecamere di sorveglianza mostrerebbero che i due ragazzi non sono mai usciti dall'auto. Vincenzo Palumbo si difende: "Ho avuto paura"

Gli spari e l'orrore a Ercolano: cosa c'è nel video dell'omicidio

C'è un video che mostrerebbe l'esatto momento in cui Vincenzo Palumbo, il 53enne accusato di duplice omicidio volontario, ha aperto il fuoco contro Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, i due ragazzi uccisi a Ercolano (Napoli) nella notte di venerdì 29 ottobre. Si tratta di un filmato che i carabinieri hanno recuperato dalle telecamere di sorveglianza di una villetta di via Marsiglia, teatro della tragedia. Per gli inquirenti Palumbo "ha ucciso intenzionalmente" e "senza giustificazione" scaricando undici colpi di Beretta verso la Fiat Panda dei due ragazzi. "Ho avuto paura", si difende l'indagato. Nelle prossime ore si svolgerà l'interrogatorio per la convalida del fermo.

Il video

Se c'è un nodo da sciogliere nella dinamica di questa drammatica vicenda, per certo, riguarda le modalità in cui si è consumato il delitto. La risposta potrebbe essere nel nastro delle telecamere di una villetta in via Marsiglia, una stradina sterrata di San Vito (frazione di Ercolano), alle pendici del Vesuvio, dove Tullio e Giuseppe sono stati uccisi. Secondo quanto riferiscono gli investigatori, il video mostrerebbe quella manciata di secondi in cui Vincenzo Palumbo ha sparato contro l'auto in sosta davanti alla sua villetta. Anzi. Per la verità, è emerso un altro dettaglio: il 53enne avrebbe aperto il fuoco mentre i due ragazzi avevano già riaccesso i motori. Successivamente la vettura si è schiantata contro un muretto laterale con a bordo i corpi dissanguati delle giovani vittime. Il video ora è al vaglio degli investigatori.

Tullio Pagliaro
In foto, Tullio Pagliaro (immagine da Facebook)

La versione dell'indagato

"Ho avuto paura". Prova a difendersi dalla pesantissima accusa di duplice omicidio volontario Vicenzo Palumbo che, da venerdì mattina, si trova in carcere. Secondo la sua versione dei fatti, si sarebbe armato - con la pistola detenuta legalmente - solo quando è scattato l'allarme dell'abitazione. A quel punto, avrebbe scorto dalla finestra un presunto "malvivente" nel giardino di casa mentre un'auto coi motori accesi era in sosta davanti al cancelletto. "Ho pensato che fossero dei ladri", ha spiegato il 53enne nel corso del primo interrogatorio. Ma c'è qualcosa che non torna nel suo racconto. I vicini di casa, ascoltati in qualità di possibili testimoni, negano di aver sentito l'allarme mentre confermano il fragore degli spari. Palumbo sostiene di aver premuto il grilletto "quattro o cinque volte" ma i bossoli ritrovati dai carabinieri sul luogo della tragedia sono undici. Infine, resta da chiarire il motivo per cui il camionista abbia richiesto l'intervento dei carabinieri 20 minuti dopo essersi imbattutto nei corpi senza vita di Tullio e Giuseppe. "Venite, ho sparato a due ladri!" avrebbe detto nella chiamata al 112.

Giuseppe Fusella
In foto, Giuseppe Fusella (immagine da profilo Facebook)

"Ha ucciso intenzionalmente"

Duplice omicidio volontario. Per l'accusa, Palumbo ha ucciso Tullio e Giuseppe "intenzionalmente" e "senza una giustificazione". In una nota firmata dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli - che coordina le indagini dei sostituti Luciano D'Angelo e Daniela Varone - si legge che "la dinamica dei fatti rivela una condotta rivolta intenzionalmente e senza giustificazione a provocare la morte violenta" dei due ragazzi. Cinque, degli undici colpi esplosi con la Beretta, sono stati fatali per le vittime.

Nella serata di venerdì, l'avvocato del 53enne ha diffuso una nota in cui l'assistito afferma di essere "profondamente addolorato" per il grave accaduto. Ma per i genitori dei due ventenni le scuse "non bastano". Ora bisognerà stabilire ed accertare la verità dei fatti.

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