Igli Meta, l’albanese reo confesso dell’omicidio del 17enne Ismaele Lulli, negli ultimi tempi aveva mandato "con continuità" alla sua fidanzata Ambera messaggi con minacce di morte al ragazzo, colpevole ai suoi occhi di aver avuto un fugace rapporto con la sua donna. È uno degli elementi, ma non l’unico, che ha portato il pm di Urbino Irene Lilliu a contestare agli indagati (oltre a Meta, reo confesso, Marjo Mema) la premeditazione.
L’incidente probatorio davanti al gip, che è stato fissato per giovedì prossimo, servirà per sentire Ambera Saliji in contradditorio di fronte alle parti, gli avvocati degli indagati e di parte civile, cristallizzare la sua testimonianza ai fini del processo.
Peraltro, la ragazza partirà a fine mese per la Macedonia con la famiglia, viaggio già programmato per trascorrere le vacanze nel Paese d’origine, e quindi era necessario ascoltarla prima. Poi potrebbe esserci un confronto tra Ambera, Meta e Mema.
La giovane avrebbe detto al pm di non aver mai creduto al contenuto dei messaggi che le inviava Igli. Il suo cellulare è stato comunque sequestrato e sarà inviato ai carabinieri del Ris.
Lo smartphone di Ambera inguaia la ragazza. Il delitto di Ismaele, il ragazzo ucciso sgozzato da due ragazzi albanesi, adesso si tinge di giallo. Infatti la ragazza a quanto pare era a conoscenza dell'incontro tra Igli, il suo complice e il ragazzo. Secondo quanto hanno rilevato gli investigatori, l'sms "trappola" per organizzare un incontro tra i due assassini e Ismaele sarebbe partito proprio dal cellulare della ragazza. Un sms chiave nelle indagini.
"Sono Ambra, vieni voglio incontrarti". Questo il testo del messaggino che avrebbe ricevuto Ismaele. Quando però si è accorto che ad attenderlo c'erano solo i due albanesi, il ragazzo è comunque salito in macchina per poi andare incontro alla morte.
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