Alla fine Fatima (nome di fantasia) è tornata a casa. Tornerà a vivere, pian piano, con i genitori che la madre che l'aveva rasata a zero perché non indossava il velo islamico.
Il Tribunale dei minori di Bologna, infatti, a gennaio ha dato il via libero (provvisorio) al rientro a casa della ragazza bengalese che un anno fa divenne un caso nazionale.
Dopo la denuncia della preside, che raccolse il racconto della ragazzina, Fatima fu mandata in una comunità protetta. I due genitori, portati a processo, sono stati assolti dall'accusa di maltrattamenti. Il padre è stato assolto con formula piena, mentre per la madre quella che era l'accusa originale per maltrattamenti è stata ridimensionata a violenza privata.
La ragazzina, secondo quanto scrive oggi il Resto del Carlino, avrebbe chiesto di poter tornare in famiglia. E anche gli avvocati dei genitori avevano affermato, subito dopo la sentenza, di volersi rivolgere al tribunale dei Minori per ottenere il rientro a casa di Fatima.
"Da mesi erano possibili incontri all’esterno con i genitori – spiega l’avvocato Alessandro Veronesi al Carlino –: sono state fatte uscite da Mc Donald’s, sempre in presenza degli operatori dei servizi sociali.
Da metà gennaio, invece, il provvedimento prevede per la ragazzina un graduale reinserimento a casa, dove è potuta tornare alcune ore". Alla fine di questo periodo di prova, i servizi sociali dovranno produrre un rapporto per il Tribunale dei minori che a quel punto deciderà se e quando la ragazzina potrà definitivamente tornare a casa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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