Rasata a zero perché rifiuta il velo. Per il giudice non fu maltrattamento

Il Gup di Bologna ha escluso i maltrattamenti. Assolto il padre, la madre condannata per violenza privata: aveva rasato la figlia perché non portava il velo

Rasata a zero perché rifiuta il velo. Per il giudice non fu maltrattamento

Le avevano rasato a zero i capelli per punirla per quei comportamenti non apprezzati dalla famiglia islamica. Ma per il giudice quello messo in atto dalla madre di una 14enne di origine bengalese residente a Bologna non è stato maltrattamento. Anche se alla base della punizione c'era il rifiuto della ragazza a portare il velo islamico.

Rifiutava il velo, rasata a zero

Lo ha decisio il gup Letizio Magliaro. I fatti risalgono al 30 marzo scorso, quando la ragazzina si presenta a scula senza più capelli in testa. In un primo momento non vuole spiegare ad insegnanti e compagni cosa le è successo. Poi crolla e si confida. La preside allora sporge denuncia ai carabinieri e le rapidi indagini permettono di rilevare maltrattamenti e costrizioni che spingono i giudici atogliere la ragazza alla famiglia per permetterle di vivere in una struttura protetta.

La decisione del giudice

Il caso finì su tutti i quotidiani. La padre e la madre della giovane si difesero in tutti i modi,sostenendo che la decisione di rasarla fosse dovuta ai pidocchi o a un taglio fatto male. La realtà, invece, era un'altra. Come spiegato al Resto del Carlino dall'avvocato dei familiari, Alessandro Veronesi, che li assisteva insieme a Roberto Godi, la scelta di tagliarle i capelli "è stata una ‘punizione’ per una serie di condotte, prima tra tutte la bugia della figlia che diceva che portava il velo, ma in realtà lo toglieva appena usciva di casa". Il gup ha escluso responsabilità in capo al padre, che in quel momento sarebbe stato fuori casa. Mentre la madre è stata condannata a 8 mesi di carcere (pena sospesa) per violenza privata. Niente maltrattamenti, quindi, ma "semplice" violenza privata. "Si era arrabbiata e ha avuto una reazione eccessiva - spiega il legale - di cui è molto dispiaciuta, ma non c’era la volontà di obbligare la figlia a portare il velo". Il pm aveva chiesto la condanna a un anno e tre mesi per entrambi i genitori, ma non è riuscito a convincere la corte.

I giudici "hanno escluso qualsiasi maltrattamento - aggiunge Veronesi al Carlino - anche se si sono rimproverati per non aver percepito il disagio della figlia, che in casa non lo manifestava, a differenza di quanto faceva a scuola". Ora la famiglia potrebbe richiedere al Tribunale dei minori di ottenere il nulla osta per il rientro a casa della bambina.

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