Ravenna, caos in questura: nigeriano aggredisce assistente sociale

Il 47enne ha perso il controllo quando si è sentito confermare l'allontanamento dei suoi 3 figli, trasferiti in una struttura protetta. In preda alla furia, si è scagliato contro l'operatrice, mentre gli agenti della questura lottavano per trattenerlo

Ravenna, caos in questura: nigeriano aggredisce assistente sociale

Momenti di tensione lunedì mattina all'interno degli uffici della questura di Ravenna, dove un cittadino straniero ha dato in escandescenze, seminando il panico.

Protagonista della vicenda un nigeriano di 47 anni, presentatosi in commissariato per incontrare l'assistente sociale che lo aveva lì convocato. Poco dopo il suo arrivo, tuttavia, al primo piano dell'edificio pubblico si è scatenato un autentico caos. Convinto che l'operatrice lo avesse chiamato per comunicargli un riavvicinamento con i suoi tre figli, trasferiti da tempo in una struttura protetta, il nigeriano ha letteralmente perso le staffe quando si è sentito dire che l'allontanamento dei minori era stato invece confermato dal giudice competente.

Una notizia, questa, che ha scatenato la rabbia dello straniero, il quale ha subito cercato di aggredire l'assistente sociale, divenuta a quel punto un capro espiatorio. Immediato l'intervento degli agenti di servizio in questura, che hanno cercato di placare il 47enne. I loro tentativi sono risultati tuttavia inizialmente vani. Sordo alle parole dei poliziotti, il nigeriano ha infatti seguitato con le sue intemperanze, provando in ogni modo ad attaccare ancora una volta l'assistente sociale, la quale tentava disperatamente di trovare scampo alla sua furia. “Da qui non me ne vado e non se ne va nessuno se non mi riportate i miei figliavrebbe più volte gridato, come riportato da “Il Resto del Carlino”.

I disordini sono andati avanti per ben due ore e mezza (dalle 15:30 alle 18:00), col nigeriano che non voleva saperne di calmarsi e quattro agenti che cercavano in ogni modo di ristabilire l'ordine e di tutelare l'operatrice presa di mira. Fino alla fine, infatti, il nigeriano ha provato ad aggredirla, facendo resistenza e divincolandosi dalla presa degli uomini in divisa che lottavano per portarlo via.

Accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lo straniero, regolarmente residente nella città di Ravenna, è stato quindi ridotto in manette. Durante la mattina di ieri il gip Federica Lipovscek ha convalidato il fermo, disponendo la liberazione del nigeriano, che sarà sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di firma in questura. Ciò, almeno, fino alla data del processo, previsto per ottobre.

Interrogato sui fatti dal pubblico ministero di turno, il 47enne si è scusato per quanto riguarda la resistenza nei confronti degli agenti. Nessuna scusa, invece, per l'operatrice, accusata anche in aula di tribunale. A detta dell'africano, e degli avvocati che lo assistono, negli ultimi tempi le comunicazioni degli assistenti sociali lo avevano portato a sperare che avrebbe potuto riavere presto i suoi figli. La notizia di lunedì lo avrebbe pertanto sconvolto.

Tali dichiarazioni non hanno tuttavia convinto

il giudice, che ha visto nell'aggressione commessa nei confronti dell'assistente sociale una conferma del temperamento violento del nigeriano, che si era visto togliere i figli proprio per questo motivo.

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