Un'avventura davvero spiacevole, quella capitata al presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, al giornalista David Parenzo e ad altri inviati ad Auschwitz per la trasmissione Matrix, di Canale 5.
In visita al campo di concentramento nazista in occasione della Giornata della Memoria, i viaggiatori partiti da Roma sono rimasti bloccati per diverse ore all'interno del lager per una serie di errori dei custodi del campo e di malintesi con la polizia polacca. I custodi del campo si sono infatti allontanati, chiudendo i cancelli, quando Parenzo, Pacifici e gli altri erano ancora in collegamento con lo studio televisivo in Italia.
Secondo le agenzie, i malcapitati rinchiusi nel campo hanno provato ad aprire una finestra, forse nel tentativo di uscire. La mossa ha però fatto scattare l'allarme, provocando l'immediato intervento della polizia polacca. Per liberare Pacifici, Parenzo e i tre uomini della troupe sono così intervenuti consolato, ambasciata ed unità di crisi della Farnesina.
A vicenda conclusa, Pacifici ha definito la vicenda kafkiana: "Certamente non si tratta di un'azione antisemita ma piuttosto - ha spiegato all'ANSA - di una falla nel campo. Chiaramente la struttura non è protetta, come dimostrano le finestre aperte". I cinque italiani sono stati di fatto accusati di effrazione ma stanno già facendo rientro a Roma dopo la brutta nottata.
"Non è stato un episodio piacevole - ha detto ancora Pacifici - anche perchè
accaduto nel luogo in cui sono morti mio nonno e mia nonna. Mi ha dato fastidio emotivamente tanto che ho detto ai poliziotti: "O mi arrestate o mi lasciate libero perchè sono profondamente turbato. Una storia surreale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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