Riccione, addio Cocoricò: la discoteca è fallita

Il locale simbolo della movida romagnola chiude i battenti per mancato versamento delle imposte

Riccione, addio Cocoricò: la discoteca è fallita

Il Cocoricò è fallito. La discoteca di Riccione, simbolo della movida romagnola, tira giù la serrada: Il Tribunale di Rimini, infatti, ha dichiarato infatti fallita la società che gestiva il locale, respingendo la domanda di concordato preventivo, e nominando un curatore fallimentare.

A far partire l'iter è stata l'Agenzia delle Entrate, al centro della cui azione ci sarebbe il mancato versamento delle imposte. Il prossimo 25 ottobre si svolgerà l'esame dello stato passivo del locale dove si capirà quanti sono coloro che vantano crediti verso il Cocoricò.

La discoteca, già finita sotto i riflettori nel 2015 per la morte di un 16enne per overdose, era stata sanzionata con una sospensione della licenza dal Comune di Riccione nel 2018 per non aver pagato la Tari, e dall'Erario, per non aver pagato le tasse. A gennaio, poi, la discoteca era stata sottoposta a un sequestro preventivo, disposto dal tribunale di Rimini, per un totale di oltre 800 mila euro, cioè l'equivalente delle imposte risultate evase in seguito agli accertamenti effettuati nel 2018 dalla Guardia di Finanza.

Guai a cui si aggiunsero alcuni problemi legati al

mancato pagamento di artisti, tra cui la Danceandlove, società fondata dal dj Graby Ponte, che ha chiesto il sequestro dei marchi Cocoricò, Titilla e Memorabilia.

È la (triste) fine di una (controversa) era.

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