Arrestato, liberato e di nuovo arrestato. Ora la scarcerazione, forse l'ultima della sua vita. È quanto racconta l'ex furbetto del quartierino Stefano Ricucci in un'intervista rilasciata a Repubblica dopo essere uscito dal carcere lo scorso 31 maggio. "Beh, si sa com'è, no? Quando entri ce sta er cinema, invece quando esci... Ma molto meglio così eh, per carità".
L'ondata di visibilità avuta in passato è solo un lontano ricordo. E l'ex marito di Anna Falchi non ha intenzione di tornare indietro.
"Non ho mai cercato i riflettori e l'attenzione dei media. È l'ultima cosa che mi interessa. L'ultima intervista che ho fatto risale a dieci anni fa. Da tempo ho anche cambiato stile di vita", garantisce Ricucci.
"Basta lussi e vita mondana, basta fidanzate da copertina o in cerca di visibilità. Con quella roba lì ho chiuso. Sto nel mio con le uniche due persone che mi sono rimaste e che contano nella mia vita: mia madre e mio figlio". L'obiettivo? Dimenticare il passato. "Tutto il resto viene, va e passa. E ti lascia poco o niente".
La vita in carcere non è stata facile: Ricucci la trascorreva "studiando le carte giudiziarie. Ho letto come un matto, ho preparato le mie memorie difensive e incontrato continuamente gli avvocati. In questa storia c'è qualcosa che non quadran ma non ne voglio parlare".
Il periodo in galera gli è servito per realizzare che soltanto i veri amici si vedono nel momento del bisogno. "Nessuno o quasi mi è stato vicino.
Quando finisci in carcere la gente che prima ti stava addosso, si allontana. Prima ti cercano, poi ti evitano: diventi appestato. Poi esci e magari ritornano. Così va il mondo", la triste conclusione dell'imprenditore edile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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