No Tav, proteste in aula: aggredito cameraman

Iniziato il processo per gli scontri del 2011, ma l'aula è troppo piccola per gli attivisti

No Tav, proteste in aula: aggredito cameraman

I No Tav tornano in piazza. E lo fanno nel giorno in cui inizia il processo per gli scontri dell'estate 2011 al cantiere di Chiomonte. L'udienza a carico di 45 persone sarà, probabilmente, rinviata per la mancata consegna di notifiche ad alcuni imputati, ma questo non ha scoraggiato un centinaio di attivisti che hanno preso d'assalto il tribunale di Torino.

Bloccata la strada davanti al Palazzo di Giustizia per un processo che, a detta dei No Tav, vuole solo "indebolire il movimento e dividere i manifestanti in buoni e cattivi". I militanti poi sono entrati in aula, troppo piccola per contenerli tutti. Sono partiti cori e proteste. "Libertà, libertà" urlano gli imputati Maurizio Ferrari e Alessio Del Sordo, "Tutti liberi, tutti liberi", replicano gli attivisti.

Aggredito un cameraman Rai, spintonato, preso a calci e sputi - e pare anche da un pugno al basso ventre - e infine costretto a lasciare l'aula al grido di "Spingi i giornalisti, i veri terroristi".

Alla fine il giudice ha deciso di sospendere l'udienza in attesa di trovare una stanza più grande, mentre il cameraman, contuso, si è recato in ospedale. Il processo è poi ripreso in un'aula più capiente ed è stato rinviato, come previsto, al 21 gennaio 2013.

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