Sei mesi dopo, Rigopiano prova a rialzarsi. La frazione del Comune abruzzese di Farindola spazzata via da una valanga nella notte fra il 17 e il 18 gennaio scorso prova a riprendere a vivere normalmente. E giovedì celebrerà la riapertura del ristorante e bed and breakfast La Cuccumella, a Farindola.
Una piccola attività commerciale per rincominciare, grazie alla forza di sette ex dipendenti dell'hotel Rigopiano, scampati alla strage per puro caso. Grazie all'impegno della Caritas e della Cei, che hanno finanziato il progetto con 250mila euro, è nata una cooperativa che rilancerà il turismo e manterrà in vita una delle principali attività economiche - se non l'unica davvero redditizia - della zona. Domenica è arrivato in visita anche il segretario generale Cei monsignor Nunzio Galantino, che ha benedetto la nuova struttura, dotata di cinque camere e di un ristorante tipico abruzzese.
Senza l'hotel Rigopiano Farindola è destinata a faticare, perché l'albergo generava un indotto importante, con tutte le attività connesse alla ristorazione e all'accoglienza dei turisti. Ora, senza che la strada sia ancora stata riaperta, si rischia un'estate da record negativi. Per questo è importante rilanciare un progetto che riporti i visitatori nel luogo della valanga, nella meravigliosa cornice del parco del Gran Sasso.
"Non potevamo tirarci indietro - ha dichiarato alla Stampa il direttore della Caritas della diocesi di Pescara e Penne, don Marco Pagniello - Il nostro compito è quello di non alimentare altre
sacche di bisogno". Per un nuovo inizio, ma senza dimenticare quel maledetto 18 gennaio e i 29 che vi persero la vita. Ricordati da una targa che i ragazzi della nuova Cuccumella hanno voluto affiggere a futura memoria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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