Riina Jr. a Padova, la Lega: "Stop a questa migrazione" Lui: non conosco la Padania

Ieri l'arrivo di Riina a Padova: lavorerà e studierà all'università. Zaia attacca: "No ai delinquenti da esportazione". Il figlio del boss: "Voglio una vita normale"

Riina Jr. a Padova, la Lega: "Stop a questa migrazione" Lui: non conosco la Padania

"Non possono esistere i delinquenti da esportazione". Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia non nasconde il proprio nervosismo. Lo dice chiaramente: "Questi personaggi devono scontare il loro periodo di soggiorno obbligatori nei territori di origine". Perché il precedente di Giuseppe Salvatore Riina, figlio 35enne del boss mafioso Totò Riina, rischia di essere un brutto precedente. Dopo mesi di polemiche e di lotte in tribunale Riina è infatti arrivato a Padova per restarci: si è pure iscritto all’università e, adesso, spera di "riuscire a costruirsi una vita normale".

Il figlio del boss di Corleone è sbarcato ieri pomeriggio al Marco Polo di Venezia. Al suo fianco l'avvocato vicentino, Francesca Casarotto. Insieme a lui è stato "sorpreso" da un fiume di giornalisti non lontano dalla stazione ferroviaria di Padova dove ha raccontato di aver scelto Padova perché la ritiene "una città splendida". "Ho trascorso due anni in carcere a Padova e sono venuto in contatto con alcune Onlus che mi hanno convinto a scegliere questo luogo", ha spiegato Riina Jr. confermando, come già anticipato dai quotidiani locali, di volere cercare un lavoro.

Lo scorso ottobre il figlio del boss ha finito di scontare nel carcere di Voghera una condanna a otto anni e dieci mesi per associazione mafiosa. Adesso sarà impegnato a lavorare nella Onlus "Famiglie contro la droga e l’emarginazione". La decisione del tribunale di mandare Riina Jr. a Padova non è affatto piaciuta al Carroccio. "Sono decenni che ci mandano qua uomini di mafia e di ndrangheta - ha tuonato il prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini - lo fanno perchè pensano che sradicandoli dal loro territorio certi personaggi non nuociano o cambino, ma i tempi sono cambiati, sono cambiate le mafie e questa pratica non ha alcun senso anzi è pericolosa per territori appetibili per la malavita organizzata". Sabato prossimo il Carroccio scenderà in piazza per protestare. Padova sarà invasa dai gazebo per raccogliere le firme contro la decisione del tribunale. "Il Veneto non lo vuole", ha tagliato corto Massimo Bitonci, sindaco di Cittadella e parlamentare leghista.

Commentando le critiche dei leghisti, il figlio del ha osservato di "non conoscere né la Lega né la Padania: sono un uomo del sud

e credo nell’Italia". Così, dopo aver ribadito di "cercare una vita normale", Riina Jr. è passato dalla questura di Padova per la sua prima firma obbligatoria. Rito che dovrà ripetere quotidianamente.

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