Rinviato a giudizio 'Don Euro', il prete amante della bella vita

Don Luca Morini, ribatezzato dai fedeli 'Don Euro', è stato rinviato a giudizio per truffa, antiriciclaggio, appropriazione indebita, cessione di stupefacenti, ed estorsione nei confronti del vescovo

Rinviato a giudizio 'Don Euro', il prete amante della bella vita

Truffa, antiriciclaggio, appropriazione indebita, cessione di stupefacenti, ed estorsione nei confronti del vescovo. Sono questi i reati per i quali è stato rinviato a giudizio don Luca Morini, ribatezzato dai fedeli 'Don Euro', stanchi delle continue richieste di denaro per restauri della chiesa o per i poveri.

Secondo gli inquirenti che gli hanno sequestrato ben 700mila euro dal suo conto corrente il sacerdote di due minuscole parrocchie in provincia di Massa Carrara conduceva una doppia vita, fatta di alberghi lussuosi, pranzi costosi, cocaina ed escort. 'Don Euro' non si presentava mai con il suo vero nome ma fingeva di essere un ricco imprenditore o un magistrato. Tutto filava liscio finché, come ricorda il quotidiano La Stampa, nel 2015 un giovane escort napoletano si accorge che il magistrato che gli aveva promesso un lavoro era, in realtà, un parrocco e aveva avvisato la Curia. A quel punto anche Le Iene si occupano del caso e il prete viene sospeso, allontanato e si sistema in una villetta a Massa. Tra le accuse rivolte a Don Luca c'è anche quella di estorsione nei confronti del vescovo Giovanni Santucci cui avrebbe minacciato di fare rivelazioni scottanti su altri preti della zona. Secondo l’accusa il vescovo avrebbe prelevato 1.

000 euro dal fondo della Fondazione Pie Legati per consegnarli a don Morini. Nei guai ci sarebbe anche l’ex parroco Emiliano Colombi, accusato di ricettazione per aver trasferito del denaro proveniente dalle truffe sul conto dell’amico sacerdote.

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