La spending review non è un miraggio. Richiede un minimo di impegno, questo sì, ma si può fare. Eccome se si può fare. Ci sono le parole e poi ci sono i fatti. E il comune di Ferrara con i fatti ci ha risparmiato 40 milioni in tre anni.
Il sindaco della città emiliana, Tiziano Tagliani, è riuscito durante il suo mandato a ridurre la spesa pubblica locale, recuperando 40 milioni. Più trenta di mancate rimessa dallo Stato, per i provvedimenti di taglio alla spesa.
Ferrara si candida a comune virtuoso, da cui tutti dovrebbero prendere esempio. Lo stesso assessore al Bilancio della città, sulle pagine di ItaliaOggi, grida al miracolo. "Un risultato straordinario. Per la prima volta dopo molti anni il debito pubblico che ogni ferrarese ha idealmente sulle proprie spalle, scende sotto i mille euro". Il carico procapite italiano ne vale circa 33mila. Fate voi i conti.
Il debito comunale è passato da 167 milioni a 128 dal 2009 a oggi. E la giunta assicura che non è finita qui. E intanto fotocopia la ricetta agli interessati: niente mutui che peseranno sui bilanci futuri, rientrare dai debiti per non pagare il costo del denaro, accentrare gli acquisti relativi a cancelleria, informatica e beni di consumo, ridurre quasi a zero le spese di rappresentanza, via le auto blu, le consulenze esterne e i locali comunali in affitto.
Oltre a questi accorgimenti a Ferrara si è puntato pure sulla raccolta differenziata, sullo sviluppo della geotermia e sulla revisione generale dei servizi.
E se le cose sembrano andare bene, o comunque meglio che altrove, Luigi Marattin, assessore al Bilancio non
rinuncia a mettere nero su bianco tutte le sue rimostranze nei confronti del governo. Perché senza i 30 milioni di tagli, i soldi recuperati avrebbero finanziato asili nido, la riduzione delle tasse e l'aiuto ai bisognosi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.