Basta un "sì" e sei fregato. La telefonata, in genere, dura pochi secondi; giusto il tempo di ottenere dal malcapitato destinatario una risposta affermativa. Ai truffatori, infatti, basta quella per far scattare la trappola mangiasoldi. Si stanno moltiplicando, nelle ultime settimane, le segnalazioni di un raggiro telefonico spesso difficile da evitare, per quanto subdolo. Con un pretesto, alcuni cittadini sono stati contattati da un operatore che rivolgeva loro una serie di banali domande, dietro alle quali si nascondeva l'inganno. Al termine della conversazione, le ignare vittime si sono ritrovate abbonate a costosi contratti non richiesti.
Ecco servita la cosiddetta "truffa del sì", uno stratagemma sempre più utilizzato da chi attua raggiri telefonici. A lanciare l'allarme, dando voce a chi purtroppo ci è già cascato, è stata recentemente l'associazione U.di.con Emilia Romagna, impegnata nella difesa dei consumatori. Le segnalazioni raccolte all'interno della suddetta regione si sono aggiunte a quelle pervenute in tutta Italia per pratiche illegali eseguite tutte con la medesima modalità. La telefonata truffaldina inizia sempre con una serie di incalzanti domande che presuppongono una risposta affermativa. Ad esempio: "Pronto parlo con il signor Rossi?". Oppure: "Posso rubarle solo un minuto?". A quel punto, se il destinatario dice "sì", scatta la trappola.
La telefonata, infatti, viene bruscamente interrotta. Cade la linea. E, intanto, quella risposta affermativa rilasciata senza pensarci troppo diventa un inconsapevole assenso alla sottoscrizione di contratti mai richiesti. In genere, improbabili e costosissimi servizi, oppure nuovi contratti di fornitura di luce e gas dalle tariffe esorbitanti. Spesso le vittime si accorgono della truffa solo quando ricevono la prima bolletta o una richiesta di pagamento per quell'accordo di cui chiaramente ignoravano l'esistenza. La scoperta diventa ancora più amara quando ci si rende conto delle difficoltà e dei vincoli che ostacolano l'annullamento dei servizi attivati involontariamente.
"Tutelarsi è tanto facile quanto cadere nel tranello: basta pensare a quante telefonate pubblicitarie riceviamo ogni settimana", spiega la presidenza regionale dell'associazione U.di.con, invitando i cittadini a "evitare di pronunciare la parola 'sì' e cercare piuttosto di variare le risposte alle domande sopraccitate usando espressioni, come ad esempio 'Chi sta parlando in questo momento?', oppure 'Desidera?'".
L'ulteriore consiglio è di prestare sempre la massima attenzione e di bloccare eventualmente i numeri da cui si ricevono queste chiamate.In caso di necessità, l'indicazione è chiaramente quella di rivolgersi alle forze dell'ordine o alle associazioni di tutela dei consumatori riconosciute.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.