Dopo la consueta trafila, che si ripete in ogni singola situazione in cui una nave Ong completa un ciclo di operazioni di recupero di clandestini nell'area del Mediterraneo centrale, arriva il tanto atteso via libera da parte di Roma: il porto sicuro richiesto da Sea Eye 4 sarà quello di Trapani.
Nonostante la nave battente bandiera tedesca abbia recuperato gli extracomunitari in acque territoriali maltesi, le autorità dell'isola hanno respinto le richieste di intervento e di soccorso lanciate da Alarm Phone, come denunciato via social dalla stessa ong. Il passo successivo, come spesso accade in queste circostanze, è quello di fare rotta verso le coste italiane e di iniziare a lanciare al contempo degli appelli per la concessione di un "porto sicuro". "Non esiste che navi straniere di Ong straniere con clandestini raccolti in acque straniere approdino in un porto italiano", si era lamentato nei giorni scorsi Roberto Calderoli."Non esiste che sia l'Italia a doversi fare carico di immigrati recuperati in acque maltesi".
Un appello caduto nel vuoto, e seguito prontamente da una richiesta di intervento del nostro Paese da parte di Mediterranea saving humans: "Chiediamo che le autorità italiane assistano subito gli 800 a bordo Sea Eye e ne garantiscano lo sbarco in un porto sicuro". Poche ore dopo Roma ha risposto presente, scegliendo di concedere alla Sea Eye il porto di Trapani: lo sbarco è previsto nella mattinata di domani, domenica 7 novembre.
"Dopo tante difficili ore di attesa, finalmente abbiamo avuto buone notizie da Roma. Il Sea Eye 4 è autorizzato a navigare fino a Trapani per portare in salvo le oltre 800 persone soccorse", festeggia su Twitter l'equipaggio della ong tedesca, prima di bacchettare l'immobilismo maltese nella gestione delle richieste di intervento.
"Gli Stati Ue devono avvertire con urgenza Malta che il centro di controllo dei soccorsi a La Valletta deve rispondere nuovamente alle chiamate di emergenza", accusano senza giri di parole dalla Sea Eye, "e coordinare le emergenze in mare, indipendentemente dal colore della pelle o dall'origine delle persone in difficoltà".
Non è finita qui, dato che restano da sistemare anche gli extracomunitari a bordo della Ocean Viking.
Per il momento sarebbero già state evacuate da una motovedetta della Guardia costiera due persone accompagnate da quattro familiari che avrebbero, almeno secondo quanto dichiarato da Sos Mediterranèe,"ustioni da carburante e altre gravi patologie". Sulla nave vi sono altri 308 extracomunitari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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